di Redazione
“Io non ho fatto nulla, sono accuse infondate, sono innocente”. Così si è difeso ieri mattina il tunisino Hadi Alì, 40 anni, arrestato venerdì sera, intorno alle 22, dai carabinieri della Stazione di Scicli, e comparso per direttissima davanti al giudice unico del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, patrocinato dall’avvocato Bartolo Iacono. L’uomo, insomma, ha respinto anche le evidenze derivate dalla testimonianza del pensionato che aveva pestato perché non gli consentiva di entrare nella propria abitazione per vedere la donna che ama, e dai referti medici riguardanti l’anziano ed un carabiniere.
Il magistrato ha, comunque, accolto la richiesta del pubblico ministero, Diana Iemmolo, convalidando l’arresto e confermando la custodia cautelare presso il carcere di Modica Alta.
L’avvocato Iacono ha chiesto, poi, i termini a difesa, ed il processo è stato aggiornato al prossimo primo aprile. L’extracomunitario si era presentato nell’appartamento di Via Massimo D’Azeglio, pare per chiedere alla figlia dell’anziano i motivi che l’avevano indotta a non frequentarlo più. Al diniego dell’uomo era andato in escandescenze colpendo lo sciclitano con calci e pugni. Nel frattempo venivano allertati i carabinieri che in pochi minuti giungevano sul posto.
I militari non avevano vita facile perché l’extracomunitario, clandestino e senza fissa dimora, perdeva completamente le staffe e si scagliava anche contro i tutori dell’ordine, procurando ad uno di loro lesioni giudicate guaribili in una settimana. L’accusa è violazione di domicilio, lesioni dolose, relativamente al pensionato, violenza, resistenza e lesioni colpose aggravate per l’atteggiamento nei confronti dei militari dell’Arma.
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