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20/02/2018 09:57

Tutti pazzi per il vinile. E la Sony torna a produrli

Dal 21 marzo, una novità per gli amanti del vintage

di Redazione

copertina sgt peppers lonely hearts club band
copertina sgt peppers lonely hearts club band

La Sony torna a produrre dischi in vinile. Il colosso giapponese della musica ha annunciato, dopo quasi 30 anni di abbandono, l’interesse a rispolverare il vecchio 33 giri: le prime vendite saranno effettuate a partire dal 21 marzo. Neanche la scelta dei musicisti è casuale: saranno il cantante statunitense Billy Joel e il musicista Eiichi Otaki, che furono entrambi i primi titoli disponibili nel 1982 in Cd, ad essere rimasterizzati su vinile.

Secondo l’Associazione discografica giapponese, nel 2017 la produzione di dischi in vinile è decuplicata rispetto al 2009. La stessa Sony aveva introdotto nel 2016 un nuovo riproduttore che consente ai consumatori di digitare la musica dei dischi in vinile in alta definizione. L’album di Billy Joel messo in vendita sarà il classico del 1978 ’52nd Street’, contenente 9 canzoni a un prezzo di 3.800 yen, l’equivalente di 29 euro; e così come il disco di Otaki potrà essere acquistato in edizione limitata. Da qualche anno, in effetti, vi è una generale riscoperta del vintage e del vinile in particolare.

Vuoi per il design elegante delle copertine, vuoi perchè alcuni album hanno fatto la storia della musica, sta di fatto che quell’oggetto tangibile, sfiorabile, non acusticamente perfetto, ha un fascino particolare e immediato. Ma quali sono i vinili più costosi in circolazione? Ci sono album dei Nirvana e dei Pearl Jam, ad esempio, e di molta musica degli anni ’90, che raggiungono una quotazione alta. Pur essendo relativamente recenti, il loro valore cresce perché, negli anni dell’avvento del CD, non si stampavano molte copie in vinile. Gli album usciti negli anni ’90 diventano più facilmente rari e, quindi, costosi.

Più un disco è raro, quindi più vale ed entra nella classifica dei dieci vinili più costosi. Rarità che può dipendere da diversi fattori: dal numero di copie stampate (Jack White dei White Stripes ha pagato un singolo di Elvis Presley 300mila dollari). Oppure da una copertina censurata, come nel caso di Yesterday And Today dei Beatles. La copertina originale dell’album (ritirato dopo appena un giorno di vendita) ritraeva i quattro di Liverpool vestiti da macellai con tanto di camici sporchi di sangue e bambole decapitate. Oppure, ancora, da una stampa sbagliata che diventa culto. È il caso dell’incisione di Like A Virgin di Madonna, finita su un vinile dei Venom, gruppo metal satanico cattivissimo.
Poi, ci sono dischi che hanno fatto la storia della musica e che averli in casa è quasi un obbligo, come “Sgt. Peppers lonely hearts club band”, dei Beatles (primo concept album della storia, con la copertina più studiata in assoluto) o “The dark side of the moon” dei Pink Floyd. Ma trovarli in un mercatino, non è cosa facile.