Attualità
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10/01/2017 20:21

Twitter: famiglie vittime Isis fanno causa, fornisce servizi

di Redazione

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Roma, 10 gen. Le famiglie di tre cittadini americani morti negli attentati attribuiti all’Isis in Francia e Belgio hanno fatto causa a Twitter per aver fornito ai terroristi una fondamentale piattaforma per le loro attivita’. Lo rende noto ‘Business Insider’. Nel testo della causa, depositata lo scorso 8 gennaio presso la corte distrettuale di New York, si sostiene che il social network abbia giocato ‘un ruolo unico ed essenziale nello sviluppo dell’immagine dell’Isis, nel suo successo nel reclutamento di membri in tutto il mondo e nella sua capacita’ di compiere attentati e intimidire i suoi nemici’. I legali delle famiglie delle vittime chiedono a Twitter ‘un risarcimento dall’ammontare da stabilire nel corso del processo’ per la violazione dell’AntiTerrorism Act, chiedendo una multa tale da ‘dissuadere Twitter e altre societa’ da simili errate condotte in futuro’. Il social network viene inoltre accusato di ‘rifiutarsi di identificare in maniera attiva gli account dell’Isis e di esaminare solo i profili segnalati da altri utenti di Twitter’. ‘Twitter fornisce servizi all’Isis che, tra le altre cose, aiutano e contribuiscono in maniera sostanziale alla capacita’ dell’Isis di portare avanti le sue attivita’ terroristiche’, si legge ancora nel documento legale, nel quale si sottolinea poi che i jihadisti ‘hanno usato Twitter per minacciare nello specifico Francia e Belgio di attacchi per aver partecipato nella coalizione di Nazioni contro lo Stato Islamico’ e che ‘per farla semplice, l’Isis usa Twitter come uno strumento e un’arma di terrorismo’. La societa’, che non ha commentato la notizia, lo scorso agosto aveva fatto sapere di aver sospeso da meta’ 2015 un totale di 350 mila profili considerati legati all’Isis, 125 mila dei quali in un solo ‘blitz’ avvenuto nell’estate del 2015. In molti pero’ continuano a ritenere che il gruppo di Jack Dorsey non faccia abbastanza. Non e’ peraltro la prima volta che Twitter viene querelata per presunto sostegno al terrorismo. Un procedimento analogo era stato avviato lo scorso 20 dicembre dalle famiglie delle vittime della strage di Orlando del giugno 2016, che avevano denunciato anche Facebook. Nell’agosto 2016 un tribunale della California aveva inoltre respinto una causa inoltrata dalla vedova di un cittadino americano morto in un attentato jihadista in Giordania. .