Sei associazioni scrivono all'Unesco
di Redazione

Ragusa – Sei associazioni culturali scrivono all’Unesco per chiedere di verificare se la mancata approvazione del Piano Paesistico possa comportare la revoca del riconoscimento Unesco ottenuto nel 2002 per i tre comuni ragusani rientranti nel patrimonio dell’Umanità del Val di Noto: Ragusa, Modica e Scicli.
Esistono due liste Unesco: quella del Patrimonio dell’Umanità e quella del Patrimonio a rischio.
Le Eolie, in seguito alla nota vicenda della cava di pietra pomice, sono state incluse nel Patrimonio a rischio.
Gli ambientalisti iblei, pur di fare pressioni perchè il Piano Paesistico venga ingerito, sono arrivati al punto di autodenunciarci all’Unesco, nella speranza che arrivi prima l’ammonizione e dopo l’espulsione per doppio fallo.
Per la cronaca, questi signori sono gli stessi che dodici anni fa dicevano che San Biagio, a Scicli, è il luogo ideale per fare una discarica, perchè lontana da casa loro, e che Donnalucata è un posto sbagliato per fare un porto, perchè davanti al porto c’è la loro casa di villeggiatura.
Dio ci scansi da quanti pur di non far godere la loro moglie sono disposti a evirasi.
Prosit.
Il fatto
A seguito di una richiesta da parte delle associazioni ambientaliste Cai, Firs, Cirs, Fai, Italia Nostra, Legambiente, l’Unesco ha aperto un’indagine conoscitiva sugli impegni non rispettati nella gestione dell’ambiente circostante i beni Unesco. Ne danno comunicazione le sigle ambientaliste che scrivono: “Tra le raccomandazioni proposte dalla commissione per la redazione del piano di gestione dei beni Unesco c’è quella di dare una particolare attenzione alla qualità dell’ambiente circostante. Attenzione non prestata in questi ultimi 8 anni considerato che, nelle campagne intorno ai beni Unesco, sono sorte ville, industrie, impianti fotovoltaici, cave di estrazione, impianti di estrazione del petrolio e del gas. A tutela del territorio, secondo l’Unesco, – scrivono gli ambientalisti – si citano i quattro assi strategici riferiti alla tutela e valorizzazione paesistico-ambientale previsti nelle linee guida del Piano Paesistico. Come sta succedendo su altri siti Unesco (es. isole Eolie), il mancato rispetto delle raccomandazioni e quindi l’assenza di azioni di tutela, come la revoca del Piano Paesistico invocato da molti, potrebbe portare a ripercussioni sul riconoscimento Unesco a Ragusa”.
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