di Redazione

CATANIA, 21 APR L’allarme era stato lanciato a Messina in un convegno dell’Uici del dicembre scorso: fasce sempre più ampie di giovani diventano ipovedenti per patologie legate all’uso massiccio degli schermi a luce blu. E l’emergenza Coronavirus e la teledidattica, con gli studenti che devono trascorrere ore davanti al pc, lo hanno reso ancora più attuale.
   “È ai nostri esperti dei centri di consulenza tiflodidattica sottolinea Gaetano Minincleri, presidente regionale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici) che gli insegnanti curriculari si rivolgono con crescente preoccupazione anche per i rischi che corrono i loro allievi vedenti, che cominciano a mostrare segni, per esempio, di secchezza oculare. E noi cerchiamo di rassicurarli e indirizzarli al meglio in base all’esperienza da noi acquisita negli anni e alle collaborazioni con importanti strutture pubbliche di medicina sul territorio”.
   Gli ipovedenti in Italia sono un milione e mezzo e i non vedenti 360mila.
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