Pietro di Lorenzo e il suo dono
di Giuseppe Savà


Scicli – Ci sono un benefattore, un ingegnere, la peste, e i pirati nella storia dell’ospedale Busacca di Scicli. Tutto parte dal testamento di Pietro di Lorenzo Busacca, che, sul finire del 1500, lasciò una rendita enorme alla città, al fine di riscattare i parenti che, dopo la sua morte, fossero caduti in schiavitù per mano dei pirati saraceni in Africa. Un fenomeno rilevante fino al 1810: in quell’anno c’erano 50 cittadini di Scicli catturati dalla pirateria saracena nel Canale di Sicilia. L’altra finalità della donazione era quella di creare legati di maritaggio o di monacazione per tutte le fanciulle sciclitane che dimostrassero di essere parenti del testatore. I legati di maritaggio diventarono importanti soprattutto a seguito della peste del 1626, quando Scicli perse 8.000 abitanti su 12.000 totali, due terzi della popolazione. Le ragazze di Scicli diventarono appetibili per gli uomini del circondario in cerca di moglie, dato che dimostrando un pur flebile legame di parentela con Pietro di Lorenzo, si aveva diritto alla dote. La disponibilità di un numero consistente di ragazze con dote favorì il ripopolamento della città. Nel 1861, con l’unità d’Italia, i legati di monacazione furono definiti “finalità non lecita” e quindi le rendite dei legati e dei riscatti si accumularono: alla fine dell’800 l’Opera Pia Busacca aveva un avanzo di gestione così ingente da poter essere investito in parte nella costruzione del sistema fognario, dell’acquedotto e per lo sventramento delle vie principali, la via Nazionale e il corso Umberto I, e in parte per la creazione di un ospedale. L’Opera Pia aveva riconvertito la propria funzione in Cassa Depositi e Prestiti per la comunità sciclitana. Nel 1908, tre secoli dopo la morte di Pietro Di Lorenzo, nasce l’ospedale Busacca, quanto di più avanzato esistesse in Sicilia in fatto di architettura ospedaliera. A progettare l’ospedale fu un ingegnere col pallino del neoclassico. Ignazio Emmolo si ispirò al policlinico Umberto I di Roma, riproducendo, seppur in miniatura, la struttura a padiglioni dell’ospedale romano. Il Busacca fu inaugurato, in anticipo rispetto al previsto, nel 1908, con i feriti del terremoto di Messina.
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