Attualità
|
26/02/2009 16:58

Un coro di no alla centrale nucleare a Ragusa

di Redazione

L’on. Ammatuna sulla ipotesi di allocazione in provincia di Ragusa di una centrale nucleare: “sarebbe snaturata completamente ed economicamente mortificata la vocazione territoriale del Sud-Est siciliano”.
“A proposito della ipotesi, paventata dalla stampa nazionale, di una possibile allocazione di una centrale nucleare in provincia di Ragusa credo che vadano fatte alcune considerazioni. Anche senza entrare nel merito, nucleare si o nucleare no, penso che il solo pensare alla Sicilia ed alla provincia di Ragusa in particolare come luogo per ubicare una centrale nucleare sia privo di senso. La Sicilia è la regione italiana che gode della più alta esposizione solare, quindi logica vorrebbe che si investisse in impianti solari e fotovoltaici, sfruttando così nel modo migliore le sue  grandi potenzialità in questo settore. La Sicilia, inoltre, ha già dato molto al resto d’Italia ospitando gli impianti di raffinazione del petrolio di Gela e Augusta, oltre ad aver dato la disponibilità per l’insediamento di due rigassificatori. Buona parte della Sicilia, in particolare la provincia di Ragusa, risulta essere una zona ad alto rischio sismico, caratteristica inibitoria per l’allocazione di una centrale nucleare. Che dire, infine, della vocazione territoriale del Sud-Est siciliano, che verrebbe ad essere snaturata completamente ed economicamente mortificata da insediamenti di questo tipo”.

“ Sono del tutto contrario alla presenza di un impianto termonucleare nel territorio della mia Città come in nel resto della provincia di Ragusa e nell’ intera area del Sud-Est siciliano. La mia non è una decisione che nasce da un assunto ideologico ma da semplici riflessioni logiche. Come si può pensare di individuare un territorio come quello ibleo per una centrale nucleare dove vi insistono fonti energetiche alternative e ancora se ne svilupperanno nel tempo ? Come si può immaginare una scelta di questo tipo in un’area ad alta vocazione turistica e fortemente caratterizzata da siti culturali ed architettonici di assoluto interesse storico artistico ? Questa è la posizione assunta dal Sindaco di Modica, Antonello Buscema, in riferimento alle notizie apparse sulla stampa a margine dell’incontro Berlusconi – Sarkozy al termine del quale è stato sottoscritto un accordo tra Italia e Francia in cui si prevede la installazione di quattro centrali nucleari e di cui una, a seguire alcuni report, dovrebbe essere individuata nella Sicilia Sud-est e specificatamente in provincia di Ragusa.

 Invece di pensare alle centrali nucleari nel territorio ibleo bisogna lavorare per favorire la diffusione del fotovoltaico. L’on. Orazio Ragusa presenta, all’Ars, una mozione

Premesso che: La disponibilità di energia condiziona il progresso economico e sociale di una regione, ma il modo con cui l’energia viene resa disponibile può condizionare negativamente l’ecosistema e quindi la qualità della vita. Tenuto conto che: Nel medio termine, l’importanza delle fonti rinnovabili non si misura tanto sulla loro capacità di sostituire quote rilevanti di fonti fossili, ma anche nella possibilità di creare nuovi posti di lavoro. Considerato che: Nel lungo periodo le fonti rinnovabili possono essere determinanti, sia per ragioni di sicurezza degli approvvigionamenti, sia per l’acuirsi delle emergenze ambientali. Esprimendo apprezzamento per: L’approvazione del Piano Energetico Regionale da parte della Regione Sicilia, con cui ci si dota dello strumento necessario per affrontare il complesso sistema delle politiche energetiche regionali e far ripartire gli investimenti e la creazione di nuove opportunità di lavoro. Essendo a conoscenza che: L’ottenimento dell’autorizzazione di installazione di un impianto fotovoltaico rappresenta uno degli elementi che maggiormente incide sulla tempistica legata all’entrata in esercizio di un impianto e, conseguentemente, sulle scelte di investire o no in questo settore strategico per i benefici effetti economici e ambientali. Avendo notizia che: Gli uffici, sia regionali sia periferici (Genio Civile), preposti a lavorare per consentire il rilascio delle necessarie autorizzazioni, non hanno destinato un numero adeguato di funzionari per espletare in tempi rapidi le necessarie pratiche; Tenuto conto che: L’attuale sistema incentivante dell’energia fotovoltaica, alle condizioni attuali, consente un sufficiente ritorno economico dell’investimento a chi sceglie di investire in questo settore. Rilevato che: Gli incentivi sono concessi fino al raggiungimento del budget nazionale previsto e che quindi esiste, di fatto, una competizione tra aree territoriali per arrivare per primi all’approvazione degli incentivi. E’ dunque determinante rilasciare le autorizzazioni, quando dovute, in tempi rapidissimi. Considerato che: L’organico dei dipendenti della Regione Sicilia è numeroso, rispetto alle altre regioni, ed è dunque possibile selezionare del personale in esubero in alcuni uffici per destinarlo a compiti strategici per lo sviluppo economico dell’isola. L’on. Orazio Ragusa presenta, all’Ars, una mozione da discutere e votare in aula, per impegnare il Governo regionale a potenziare, nel più breve tempo possibile, l’organico degli uffici che si occupano di rilasciare le necessarie autorizzazioni per l’attivazione di impianti fotovoltaici.

Vittoria. Il sindaco: “Una centrale nucleare nel Ragusano? No, grazie

Una centrale nucleare nel Ragusano? Il sindaco: no, grazie! gi – La notizia pubblicata oggi dal quotidiano “Repubblica”, secondo cui la provincia di Ragusa sarebbe nell’elenco delle 34 località italiane pronte ad ospitare una centrale nucleare, ha suscitato la reazione del sindaco, Giuseppe Nicosia, e del vice-sindaco, Giovanni Caruano. “Ecco un altro regalo del governo Berlusconi – dichiarano il primo cittadino e il suo vice – . Dopo avere cancellato la serricoltura dall’agenda politica e dopo avere tagliato i finanziamenti per le strade e le autostrade siciliane, ci offre un altro sgraditissimo dono: una centrale nucleare in provincia. A seguito dell’avventuroso accorso con la Francia, Berlusconi individua il Ragusano come zona ideale per l’installazione di una delle centrali, infischiandosene del fatto che la nostra è una zona ad altissima valenza turistica (senza dire del rischio sismico). Nell’immaginario del governo nazionale, la provincia di Ragusa è un deserto dove si può fare sperimentazione e dove i rischi sono comunque accettabili. Purtroppo, su questa questione, scontiamo anche i ritardi della Regione in materia di scelte sulle energie alternative. Invitiamo tutte le istituzioni, a partire dal consiglio comunale, a mobilitarsi tempestivamente, per impedire che nella nostra provincia venga realizzata una delle trentaquattro centrali nucleari italiane”.

Centrale nucleare in provincia di Ragusa? Antoci: “No, grazie”

A seguito dell’accordo Italia-Francia siglato ieri dai due presidenti Berlusconi e Sarkozy per la realizzazione di centrali nucleari in Italia si registra l’indiscrezione del quotidiano “La Repubblica” che una di queste verrebbe realizzata in provincia di Ragusa o, comunque, nel Sud-Est siciliano. A tal proposito si registra la netta contrarietà del presidente della Provincia Franco Antoci: “Sollecitato da diversi organi di stampa – dice il presidente – ad avere una conferma circa una presunta installazione di una centrale nucleare nel nostro terriotrio, devo rilevare che la notizia non trova alcuna conferma ufficiale per quanto mi riguarda. Non sono a conoscenza di una decisione o di una intenzione in tal senso del governo nazionale. E ad ogni buon conto mi sento di esprimere, a nome della comunità iblea che rappresento, il mio “no” perché una tale realizzazione sarebbe nettamente in contrasto con la specificità e la vocazione del nostro territorio fortemente improntato alla valorizzazione turistica e ad un’economia che si vanta di avere diverse eccellenze tra le produzioni tipiche locali. La Sicilia con le sue centrali termoelettriche e la provincia di Ragusa in particolare con i suoi impianti di energia alternativa riescono ad avere una piena autosufficienza energetica, pertanto, non hanno alcun bisogno di sopportare l’onere di una centrale nucleare. In termini di penalizzazione il territorio ibleo ha già pagato in passato un costo altissimo al suo sviluppo, sopportando l’onere di ospitare la base missilistica di Comiso. Ora invece chiede una maggiore attenzione per annullare il suo gap infrastrutturale che la penalizza fortemente nel suo sviluppo. Quindi al Governo Nazionale chiediamo non una centrale nucleare ma un impegno straordinario sul piano infrastrutturale, a cominciare dal recupero delle somme per la viabilità secondaria provinciale, alla realizzazione della Ragusa-Catania e dell’autostreada Siracusa-Gela. Le classifiche dei giornali economici, a volte, ci classificano agli ultimi posti perché paghiamo a caro prezzo la mancata infrastrutturazione del territorio, non vorremmo restare ultimi ora che ci apprestiamo ad avere una grande infrastruttura come l’aeroporto di Comiso solo perché dovremmo ospitare una centrale nucleare. Dunque, un “no” convinto a questa realizzazione perché la vocazione del territorio improntata sulla bellezza paesaggistica ed architettonica mal si coniuga con questa presunta realizzazione. Ci verrebbe difficile spiegare ai turisti di essere patrimonio dell’Umanità per il nostro barocco ospitando una centrale nucleare. Nel nome, quindi, di un “federalismo energetico” dovranno essere altri territori a farsi carico delle necessità energetiche del Paese, poiché qualora dovesse verificarsi una tale eventualità sono certo che l’intera popolazione iblea si mobiliterebbe per dire a quest’infausta decisione”.

Il Pd di Ragusa:

«Bene Antoci, male Dipasquale  – sostiene il PD –. Centrodestra diviso sul nucleare con PDL a favore e UDC contrario.

Il presidente della Provincia Antoci (UDC) si sforza di difendere il territorio Ibleo, interpretando il pensiero della stragrande maggioranza della comunità ragusana, diniegando senza equivoci un eventuale assenso per l’installazione di una centrale nucleare in provincia.

Il Sindaco Dipasquale (PDL), invece, si dice possibilista e ancora una volta “svende” il territorio ragusano alle logiche economiche e di potere. Dichiarazioni, le sue, superficiali o, perlomeno, avventate. Non basta al nostro territorio l’accoglimento dei progetti per la produzione di energia dall’eolico e, in ultimo, per la produzione industriale di energia solare? Adesso disponibilità anche per il nucleare!

Il Partito Democratico con estrema chiarezza è contrario alla produzione di energia nucleare nel territorio ibleo, la cui vocazione agricola, commerciale, turistica e di media e piccola imprenditorialità nulla ha a che vedere con i grossi insediamenti impattanti e di discutibile utilità per il futuro. Tra l’altro, la Sicilia copre già il proprio fabbisogno energetico e ancor più accrescerà la propria produzione con l’utilizzo delle energie alternative (eolico, solare, fotovoltaico). A cosa serve il nucleare?

Non è sufficiente un generico “ritorno per il territorio” a giustificare l’assenso all’insediamento di una centrale nucleare che è fuori da qualsiasi logica di progettualità di sviluppo per il territorio stesso. La logica economica non può essere l’unica a guidare le scelte politiche, vanno anche ascoltate le preoccupazioni, le reali esigenze della cittadinanza e la valutazione delle possibilità che un territorio, tra l’altro ad alto rischio sismico, possa accogliere tali progetti.

Vorremmo chiaramente conoscere – conclude il comunicato stampa PD diffuso da Carmelo La Porta – se tra i 34 Comuni disponibili ad accogliere il nucleare in Italia, come dichiarato dal Ministro Scajola, ci sia già il Comune di Ragusa. Se ciò fosse confermato, rappresenterebbe un fatto gravissimo in quanto deciso senza un coinvolgimento delle istituzioni locali, come il Consiglio Comunale, e della comunità locale. Qualcuno dovrebbe rendere conto di questa eventuale disponibilità “apriori”».