Attualità
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26/10/2009 19:30

Un portale del Sud Est

di Marco Sammito

Modica – Anteprima stamani a palazzo San Domenico del Portale Unesco Distretto culturale del Sud-Est Regione Sicilia.

Nella sala consiliare è stato infatti illustrato dall’arch. Claudio Biondi della Compit di Catania il lavoro svolto per la concretizzazione di un sito web dalle grandissime potenzialità in termini di ricaduta turistica nei siti Unesco.

Finanziato per 400 mila euro con i fondi POR 2000-2006 esso vede nove comuni fondatori( quelli del  Sud-Est siciliano) e altri nove enti locali hanno fatto richiesta per potersi inserire.

La presentazione dell’anteprima è stata fatta alla presenza del Sindaco Buscema, del suo vice Enzo Scarso, dell’assessore al centro storico e con delega all’Unesco, Elio Scifo, dell’assessore ai Beni Culturali e al Turismo del Comune di Scicli, Enzo Giannone e di operatori turistici di Modica. Presente la soprintendenza di Ragusa con l’arch. Calogero Rizzuto

Il sito prevede le sezioni dell’area pubblica e privata nel contesto generale di settori che sono il turismo e l’e-governement che riguarda l’attività interna degli enti locali.

Interessante per il turista i riferimenti agli appunti di viaggio, agli eventi, alla e-postacard dei monumenti, e quindi l’inoltro delle osservazioni utili a rilevare i punti di forza e di debolezza dell’impianto di riferimento.

Il coordinamento del progetto è del’ufficio Unesco del Comune di Modica e il sito, prima del varo ufficiale e quindi dell’inizio dell’attività, sarà presentato alla Regione Siciliana e alla Fondazione del Banco di Sicilia.

“ Si tratta di uno strumento fondamentale, dichiarano Sindaco, Vice Sindaco e Assessore con delega all’Unesco, per favorire l’incremento delle presenze di turisti nei siti del Sud-Est siciliano.

Il sito è un riferimento ineludibile che accompagna quanti nel mondo intendano conoscere meglio questa straordinaria area ricca di beni culturali e poterla visitare avendo informazioni esatte ed adeguate alle esigenze di chi intende trascorrere un periodo di vacanza nei territori dichiarati beni dell’Umanità.

E’ indubbio che ciò rappresenta una premessa importante per una sensibile ricaduta economica su questi territori che adesso potranno svolgere le loro azioni in modo coerente e coordinato.”