di Redazione
Un’altra estate senza che l’ex Convento della Croce possa essere fruibile ai turisti.
Il complesso architettonico che segna uno dei cardini del “semicerchio delle altitudini” così care ad Elio Vittorini, non sarà fruibile neanche quest’anno. E dire che il restauro, dopo quattro anni, è giunto al termine, la strada di collegamento tra la città e il convento è sostanzialmente completata, ma la fruibilità del sito sembra ancora lontana da venire. Forse per via della perizia di variante chiesta dai progettisti e dalla ditta appaltatrice dell’arteria di collegamento, forse perché il vero problema non è nei lavori di restauro, ma nel contenuto, nella funzione.
Gli “ex voto” (affreschi popolari del ‘400) sona stati restaurati e riconsegnati al Comune di Scicli, mentre una parte di essi, è stata prelevata in occasione della visita del Presidente Ciampi a Ragusa e mai più restituita.
Per la gestione ai privati occorre un bando di gara, così come prescrive la legge, mentre se il Comune vuole avviare una gestione diretta occorre un progetto di organizzazione interna e relativo regolamento, deliberati dalla Giunta di Palazzo di città.
La legislatura è ormai alla fine, e l’amministrazione sembra aver lasciato in eredità il problema a chi verrà. Troppo complesso pensare a un sistema di gestione economicamente sostenibile in questo momento, di riposizionamento dei singoli e dei gruppi in vista delle elezioni amministrative.
Quello della gestione dei beni culturali è uno dei temi cardine della prossima legislatura, e in tal senso sarà necessario che il nuovo sindaco indichi una persona di alto profilo per affrontare un settore decisamente trascurato negli ultimi anni, per mancanza di competenze e sensibilità. La gestione sostenibile non è un tema che riguarda solo l’ex convento della Croce, ma anche l’ex convento del Carmine. Il nuovo assessore alla cultura dovrà partire da zero, perché nulla è stato fatto sino ad oggi per immaginare un’ipotesi di gestione di tali immobili.
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