Cultura
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16/11/2010 13:12

Vecchioni scrive due poesie su Scicli

Due testi, un grande regalo per la città

di Giuseppe Savà

 

A Scicli,

lontana luminosa penombra

nel senso dell’antico che non muore

ed è noi e la nostra italiana unità:

la colpa dalla storia greca che ci ha fatto

più grandi degli altri,

di tutti

e la misura del passo delle nostre donne

che battono in leggerezza qualsiasi cosa si muova nel mondo”.

 

 

 

 

Fossero semplici i sogni

saremmo tutti lontani dal dolore

di perdere, improvvisamente, la vita

strozzarle la gola, farla nostra

a urla e frasi, finché non crolla

e ci dà ragione e si fa passione.

 

Fossero semplici i sogni avremmo

facili vittorie e sconfitte inutili e

non capiterebbe a me, piccolo italiano

di starvi insieme di essere e

voler sognare da difficile improbabile

siciliano. Fossero semplici, non vedrei

la bellezza delle vostre donne e

la speranza dei vostri ragazzi: Dio

ci dà questa complicanza che è

mistero e miracolo: ancora non è

e non può essere facile. Ci troveranno

un giorno senza croci né spine a

guardare il tramonto che disegna

un’uguaglianza sublime e la felicità

di essere uomini ogni oltre confine”.

 

Roberto Vecchioni

Noto, 14 novembre 2010