Mare nostrum
di Redazione


Pozzallo -Due novità: il rilancio della piattaforma Vega A, che fino a poco tempo fa sembrava prossima alla dismissione, e il progetto della Vega B.
Come al solito peraltro questo margine di speranza è nelle mani della Regione. Agli uffici palermitani infatti arriverà tra non molto il progetto Vega B, una volta ottenuta la Via (Valutazione d’impatto ambientale) da parte del ministero. E poi si vedrà se il nuovo corso di questa Regione matrigna consentirà di snellire le procedure autorizzative per il progetto Vega B. E si vedrà anche come il territorio saprà accogliere questo nuovo progetto.
A palazzo d’Orleans e al suo precedente inquilino, Raffaele Lombardo, si deve la perdita del rigassificatore. Come si ricorderà Shell ed Erg, una dopo l’altra, dopo più di sette anni di attesa, hanno abbandonato il progetto. Sette anni senza una risposta. Gl’investitori scappano. Altri non ne vengono. E il rischio di una decadenza senza ritorno della zona industriale incombe.
Ora il progetto Vega B aspetta. La domanda è quanto dovrà aspettare? Sembrano lontani anni luce quei tempi di grandi investimenti e lavoro che furono, da ultimi, gli anni Ottanta. Nel 1988 infatti la Vega A iniziò la sua attività di estrazione di greggio al largo delle coste di Pozzallo. La resa è andata via via calando. Dai previsti sessantamila barili al giorno si è scesi a tremila e 800. Tuttavia la strategicità del sito ha fatto decidere alla Edison, titolare del progetto, non soltanto di mantenere in esercizio la Vega A ma anche di lanciare la Vega B. Evidentemente questo giacimento sottomarino promette qualcosa di buono. Pur essendo un giacimento sui generis. Non c’è infatti un bacino dal quale pompare su il greggio. Ci sono invece, a 2500-3000 metri sotto il fondo marino, delle concrezioni di greggio sulla roccia calcarea. La Vega A lancia un getto di vapore misto a gasolio caldo, stacca queste concrezioni e le manda in superficie. A bordo un primo trattamento separa il greggio dall’acqua. Il greggio viene quindi inviato alla petroliera di stoccaggio Leonis, collegata alla piattaforma mediante una condotta sottomarina. E dallo stoccaggio viene prelevato dalle petroliere che lo trasportano in raffineria.
La costruzione della piattaforma Vega A, innescò una serie di attività attorno al cantiere di Punta Cugno. Per la costruzione della Vega B si pensa di nuovo a Punta Cugno. Ma è tutto da decidere.
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