Attualità
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28/02/2009 16:10

Vella, dell’Antimafia: Contro l’illegalità Internet e Informazione

di Redazione

Scicli – Contro la cultura della mafia e del sottosviluppo serve investire in formazione e nella capacità di “fare rete”.

Salvatore Vella, magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha partecipato oggi alla sessione extra sacco del Campus di alta formazione per manager di Casa Imbastita.  

Il pubblico disposto a ferro di cavallo attorno allo stesso Vella, a Demetrio Pisani e a Mauro Baricca, formatori e promotori del Campus, ad Angelo Carnemolla, consulente di direzione, a Valentina Fiore e a Gianluca Faraone, presidente e amministratore della cooperativa sociale “Placido Rizzotto Libera Terra” di Corleone, hanno dibattuto intorno al tema “Energia che genera bellezza”, ovvero: come fare impresa pulita, sana, legale, in condizioni ambientali sfavorevoli, di sottosviluppo, in presenza della criminalità, in assenza di infrastrutture.

Cosa Nostra è stato ed è un interlocutore politico importante in questo paese. Punì la democrazia Cristiana e Martinazzoli quando nell’86 il governo decise per il carcere duro, votando Psi e Radicali, agisce come attore economico riservandosi un’arma che gli altri attori economici non hanno, la possibilità di uccidere.

I dossier dei servizi segreti americani, resi noti a fine mandato da Bill Clinton, dimostrano come esistesse un’interlocuzione forte tra i capi di Cosa Nostra e i politici del tempo. In Italia i faldoni dei Servizi non sono stati ancora aperti perché troppi personaggi politici dell’epoca sono ancora in vita.

In un momento storico in cui  l’attività di indagine a danno della criminalità subisce un duro stop per via della legge sulle intercettazioni, che aspettativa possono avere i cittadini?

“E’ sbagliato pensare che qualcun altro debba salvarci. Ogni sforzo di legalità in questo paese deve essere fatto in funzione di un obiettivo: assicurare un futuro migliore ai nostri figli –esordisce Salvatore Vella-.

Formazione e capacità di fare rete sono le ricette contro la cultura dell’illegalità. La circolazione delle informazioni, internet, la stampa locale sono strumenti fondamentali per formare le coscienze  e dare consapevolezza alla gente di diritti e di doveri.

Cosa Nostra e le organizzazioni criminali basano la loro forza sull’ignoranza. Servono cultura, formazione, consapevolezza, rete”.

Durante il suo appassionato intervento lei ha fatto una ricostruzione storica del ruolo di Cosa Nostra in Sicilia e del peso politico che essa ha avuto nel Paese nel corso dei decenni, nella sua capacità di interloquire con la politica. Come tradurre in positivo questo peso che la Sicilia storicamente ha avuto e continua ad avere?

“Ci manca la consapevolezza del nostro ruolo e del nostro peso. Nel NordEst la Lega ha fatto diventare tema dell’Agenda politica nazionale il problema delle rapine in villa. Qui accadono fatti di cronaca gravi, che per incapacità nostra di fare sistema non balzano alla ribalta del dibattito politico nazionale. La lotta a Cosa Nostra ha vissuto il suo momento migliore tra il 1993 e il 96. Poi una battuta d’arresto.

La forza che questa Regione ha avuto storicamente nell’interlocuzione con Roma non è stata tradotta in un beneficio per tutti, ma in un favore per pochi”.

I due esponenti della cooperativa Placido Rizzotto hanno illustrato le loro attività sociali negli immobili confiscati alla mafia corleonese e di San Giuseppe Jato. La produzione di pasta, del vino “I Cento Passi”, fino a un’attività di ristorazione e maneggio.

“Di notte –ha raccontato Gianluca Faraone – ci spostano i confini, riducendo i campi che ariamo. E l’indomani noi li ripristiniamo”.  

 

Nella foto, Angelo Carnemolla, consulente di direzione, Salvatore Vella, Magistrato delle Direzione Distrettuale Antimafia Palermo, Gianluca Faraone, amministratore delegato coop sociale Placido Rizzotto Libera Terra, Mauro Baricca, formatore di Casa Imbastita, Valentina Fiore coop sociale Placido Rizzotto Libera Terra, Demetrio Pisani,  Casa Imbastita, Giovanni Venticinque sindaco di Scicli