Festival del Paesaggio
di Redazione
Noto – Festival del Paesaggio.
Lunedì 16 agosto
presentazione sezione cinema. saranno presenti:
Nino Strano, Assessore regionale al Turismo
Pietro Di Miceli, Dirigente Film Commission Sicilia
a seguire
h. 21.00 – palazzo Nicolaci, cortile
cinema – paesaggi all’italiana
La Bella Società (2009) Gian Paolo Cugno
h. 23.00 – palazzo Nicolaci, cortile
cinema – Sud Est in scena
Salvatore questa è la vita (2006) Gian Paolo Cugno
Alla presenza del regista
partecipa Bruno Roberti, critico cinematografico
17 agosto
NOTO
h. 21.00 – palazzo Nicolaci, cortile
cinema – paesaggi all’italiana
Baarìa (2009) Giuseppe Tornatore
h. 23.00 – palazzo Nicolaci, cortile
cinema – Sud Est in scena
Se chiudi gli occhi (2008) Lisa Romano
alla presenza della regista
partecipa Bruno Roberti, critico cinematografico
18 agosto
NOTO
h. 21.00 – palazzo Nicolaci, cortile
cinema – paesaggi all’italiana
La vita è una cosa meravigliosa (2010) f.lli Vanzina
h. 23.00 – palazzo Nicolaci, cortile
cinema – Sud Est in scena
Kaos (1984) f.lli Taviani
19 agosto
NOTO
h. 21.00 – palazzo Nicolaci, cortile
cinema – paesaggi all’italiana
La prima cosa bella (2010) Paolo Virzì
h. 23.00 – palazzo Nicolaci, cortile
cinema – Sud Est in scena
Divorzio all’italiana (1962) Pietro Germi
20 agosto
NOTO
h. 21.00 – palazzo Nicolaci, cortile
Diventerà Bellissima
conversazione tra:
Walter Veltroni
Fabio Granata
Antonio Ingroia,
modera Gioacchino Bonsignore
h. 23.00 – palazzo Nicolaci, cortile
cinema – evento speciale
La Siciliana ribelle (2009) Marco Amenta
21 agosto
NOTO
h. 21.00 – palazzo Nicolaci, cortile
cinema – paesaggi all’italiana
Basilicata coast to coast (2010) Rocco Papaleo
h. 23.00 – palazzo Nicolaci, cortile
cinema – Sud Est in scena
Lettere dalla Sicilia (2006) Manuel Giliberti
Alla presenza del regista
partecipa Bruno Roberti, critico cinematografico
22 agosto
NOTO
h. 21.00 – palazzo Nicolaci, cortile
cinema – paesaggi all’italiana
Il figlio più piccolo (2010) Pupi Avati
h. 23.00 – palazzo Nicolaci, cortile
cinema – Sud Est in scena
Porte aperte (1990) Gianni Amelio
In un presente di disagio valoriale e declino etico, appannaggio politico e medioevo istituzionale, allarme ambientale e sociale, picchi di povertà economica e di pensiero due ricorrenze, quest’anno, rappresentano ideali cui è doveroso dare spazio e rispetto per una riflessione profonda a 360 gradi: il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ed il 10° anniversario della Convenzione Europea del Paesaggio.
Feeling Heritage, “sentire il patrimonio”, è una esortazione al ripristino di uno stato di equilibrio etico, culturale, sociale.
Tornare a percepire la realtà esterna e darle attenzione, riacquisire un tempo perduto per il “sentire”, prima, dopo e oltre ogni calcolato ragionamento, il nostro essere al mondo come persona e come popolo, le radici profonde della nostra identità personale, territoriale e sociale, la memoria storica come bussola per il progetto futuro.
Avere la capacità di fermarsi e indugiare, semplicemente osservare gli accadimenti dell’“intorno” per godere dell’essere presenti in un luogo con una certa atmosfera, per lasciarsi stimolare dalla bellezza o dal degrado che ci circonda, per ridestare in noi stessi l’attitudine, umana e “politica”, di buoni propositi, dell’essere partecipi, dell’essere, nella vita degli altri come nell’esistenza dei luoghi, lucidi protagonisti di pensiero e azione.
Riacquisire la capacità di “pensare col cuore”, lasciarsi attraversare dall’incrocio di emozioni del momento e farne una esperienza di maturazione personale e sociale. Fare “mente locale”.
“Sentire il patrimonio” è guardare un paesaggio, un’opera, un contesto architettonico urbano, un volto, senza porre alcun tipo di barriera e lasciandosene pervadere, è guardare al nostro bagaglio culturale – che è storico, geografico e ambientale insieme –, inoltrarci nel nostro intimo come nelle radici della nostra storia di popolo, ritrovare quel senso etico del civile stare insieme, quel buon senso di innata provenienza, riallacciare la trama di un racconto antico di cui essere trampolino di lancio per il capitolo futuro.
Riacquistare, con ogni onere e onore, il senso rigoroso e bello insieme dell’essere responsabili della propria Dignità.
“non di nuove terre abbiamo bisogno, ma di nuovi occhi per guardare”
M. Proust
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