di Redazione
La Sovrintendenza di Ragusa restaurerà l’organo a canne della chiesa di San Bartolomeo. Sopralluogo ieri mattino all’interno della chiesa che ospita l’arciconfraternita del Santissimo Crocifisso da parte degli architetti Giorgio Battaglia e Luigi Maria Gattuso, della Sovrintendenza di Ragusa, dell’ispettore onorario della Regione Sicilia per gli organi antichi, Marco D’Avola, e dell’organaro e restauratore Bovilacci. L’organo di San Bartolomeo è stato danneggiato dal distacco di alcuni stucchi e calcinacci avvenuto l’8 novembre del 2006, quando la chiesa fu dichiarata inagibile e chiusa.
Ad avere bisogno di restauro non è solo la copertura dell’edificio di culto, che accusa crepe e infiltrazioni d’acqua piovana, ma anche l’antico organo a canne che in essa è custodito. E’ stato il presidente dell’arciconfraternita del Santissimo Crocifisso, Giovanni Gazzè. A chiedere il sopralluogo e una prima perizia, per la verità molto approfondita, della Sovrintendenza. Spetterà ora ai tecnici indicare tempi, modalità e strumenti di finanziamento dell’intervento, che si dovrebbe affiancare a quello, fondamentale, di restauro della chiesa. In questo senso le notizie sono confortanti. Il progetto di messa in sicurezza dell’edificio è stato approvato in luglio e si attende ora l’assegnazione dei fondi nell’ambito di una nuova rimodulazione della legge 433 del 91. L’organo di San Bartolomeo rappresenta una importante testimonianza della cultura organistica dei secoli scorsi e come tale va preservato.
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