di Redazione
PALERMO, 15 MAG Daniele Bagni e Luciano Bizzotto,
due alpinisti piemontesi istruttori del Cai di Chivasso, hanno
aperto a Capaci (Pa), sulla parete della montagna che sovrasta
il luogo della strage, una via di arrampicata battezzata “No
Mafia”. La via che si sviluppa per circa 100 metri di lunghezza
è di media difficoltà. Lo scorso marzo una scolaresca piemontese
si era recata a Capaci in gita. Una delle insegnanti, Cesi
Priano, ha raccontato la passione del marito per l’arrampicata e
la possibilità di creare proprio su quelle rocce alcuni
itinerari di salita. Così le insegnanti che da anni lavorano con
le Associazioni Libera ed Addiopizzo si sono fatte promotrici
dell’iniziativa. I due scalatori in questi giorni hanno
tracciato il sentiero che viene battezzato No Mafia. “Un modo
dice Antonio Vassallo del movimento La Prospettiva per
valorizzare la conoscenza della nostra montagna, un’occasione
per attivare meccanismi di microturismo che a San Vito Lo Capo
porta ogni anno migliaia di appassionati di questo sport”.
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