Attualità
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11/10/2013 21:29

Via tavoli e sedie da piazza Fonte Diana

Giù polemiche

di Lucia Fava

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Comiso – Scompaiono sedie e tavolini da Piazza Fonte Diana e monta il malcontento tra gli esercenti che poco hanno gradito la decisione dell’amministrazione comunale di fare “ordine” e pretendere il pagamento, puntuale, della Tosap.

“Tutto è nato qualche giorno fa – spiega uno degli esercenti che ha un locale in piazza Fonte Diana –. Abbiamo sempre pagato fino a tutto settembre. Ad ottobre ci siamo presi giusto qualche giorno per capire se valesse la pena pagare e uscire i tavoli o meno. Tre giorni fa, all’apertura pomeridiana, si è presentato un vigile urbano paventando multe nel caso in cui avessimo deciso di posizionare i tavoli fuori. Sono partite le telefonate e ci è stato risposto che bisogna adeguarsi alle regole: chi non aveva pagato il mese di ottobre non poteva uscire i tavoli”.

“Sono d’accordissimo con il rispetto delle regole – aggiunge il titolare – ma, onestamente, credo che queste vadano fatte rispettare a 360 gradi. Perché si deve partire sempre dalla piazza? Non sarebbe stato più opportuno chiamare prima noi gestori per trovare, magari, un punto d’incontro?”.

“Avrebbero potuto avvisarci prima di arrivare con i vigili – aggiunge il titolare di un altro locale commerciale, anche questo sito in piazza –. Questo non è proprio un bel periodo per via della crisi economica, ci saremmo aspettati una tolleranza maggiore”. Qualcun altro si è invece adeguato recandosi, già ieri mattina, a pagare la Tosap. Da domani, tornerà ad posizionare tavolini e sedie davanti al suo locale.

Ed è il primo cittadino a intervenire per cercare di placare gli animi. “Tengo a precisare – spiega Filippo Spataro – che il sindaco non ha vietato a nessuno di uscire i tavoli davanti agli esercizi commerciali. Il sindaco ha invitato tutti, con charme, a regolarizzare la propria posizione in città e non solo in piazza, nel rispetto delle regole e delle leggi. Sono certo che i miei amici esercenti mi aiuteranno in questo senso, per il bene di Comiso e dei comisani”.