Giudiziaria
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27/03/2008 00:20

Vicenda Vega Oil, parla la Capitaneria di Pozzallo

di Redazione

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La Capitaneria di Porto di Pozzallo rende nota la sua versione dei fatti sugli esiti dei controlli degli scorsi giorni e dai quali è emerso il fondato rischio che la piattaforma petrolifera Vega Oil, ancorata nello specchio di mare tra Marina di Modica e Sampieri, affondi.

Proprio la Capitaneria, che oggi ha convocato un incontro per chiarire l´inquietante vicenda, aveva presentato denuncia in Procura qualche giorno fa, facendo scattare d’ufficio l’inchiesta che vede al momento iscritte tre persone nel registro degli indagati.

Per loro l’ipotesi di reato prospettabile è di disastro colposo, oltre ad altre gravi violazioni al Codice della Navigazione. Gli indagati sono l’armatore della piattaforma, il rappresentate legale della compagnia petrolifera e il responsabile dell’attività di estrazione. E’ stato disposto l’incidente probatorio dinanzi al gip Michele Palazzolo per effettuare una consulenza tecnica sullo stato in cui verserebbe la piattaforma petrolifera. La perizia dovrà accertare se le effettive condizioni strutturali siano conformi alle norme sulla sicurezza o, di contro, se sussistano pericoli reali per l’incolumità delle decine di persone che lavorano nella piattaforma, con possibili ripercussioni anche per i naviganti.

L’incarico peritale è stato affidato al professore Carlo Bertorello di Napoli. Le risultanze saranno rese note nell’udienza fissata per il 7 maggio davanti al magistrato. I tre indagati sono rappresentati dagli avvocati Antonio Borrometi, Giuliano Pisapia ed Ettore Randazzo.

La squadra della Capitaneria preposta ai controlli di questo genere avrebbe minuziosamente perlustrato ogni singolo metro quadrato della Vega Oil, giungendo alle conclusioni che le elementari norme del Codice della Navigazione in materia di sicurezza risulterebbero violate a causa delle condizioni non proprio ottimali in cui verserebbe la piattaforma petrolifera.

Pare difatti che la struttura potrebbe addirittura affondare, con gli immaginabili quanto gravi rischi che ne deriverebbero per le persone che lavorano ogni giorno sulla piattaforma, senza contare i gravi danni all´ambiente.

Di avviso opposto i tre indagati, secondo cui tutto sarebbe a posto, come certificato dalla documentazione sottoposta all’attenzione del magistrato che, alla luce di ciò, ha deciso di incaricare il consulente tecnico per l’effettuazione della perizia sulla struttura. Dagli esiti della consulenza tecnica si potrà accertare se la circostanza accertata dalla Capitaneria di Porto nell’ambito dei controlli sia fondata o meno.