Attualità
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30/11/2007 00:00

Vincolo sul Pozzo del Giudeo

di Redazione

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La Sovrintendenza ha apposto il vincolo etno-antropologico sul “Pozzo del Giudeo”, l’impianto di sollevamento di acqua a trazione animale di contrada San Biagio. A darne notizia è il sindaco di Scicli, Bartolomeo Falla, che ha ringraziato l’ex assessore ai lavori pubblici e ai beni culturali, l’ingegnere Pino Savarino, per aver segnalato alla Sovrintendenza di Ragusa la necessità di porre un vincolo di tipo etno-antropologico, sul sito, “che costituisce pregevole testimonianza di un sistema idraulico preindustriale di attingimento d’acque, che trae origine da quelli realizzati in Europa nel periodo dell’invasione islamica”, si legge in una nota del primo cittadino.

Di recente, sempre in contrada San Biagio, sono state scoperte una chiesetta, e ventiquattro tombe, in attesa che altre sepolture (in tutto una cinquantina) vengano portate alla luce e censite. L’area di San Biagio riveste un grande interesse archeologico e la Sovrintendenza sta lavorano al vincolo archeologico sulla necropoli, mentre, per quel che riguarda i vincoli indiretti sull’area l’ente di tutela è un po’ più cauto. Di recente un convegno organizzato dal movimento culturale Vitaliano Brancati e che ha registrato la partecipazione tra gli altri di Giovanni Di Stefano, della Sovrintendenza di Ragusa, e di Paolo Militello, dell’Università di Catania, ha portato al centro del dibattito il valore storico, culturale e archeologico del sito.

All’apposizione di questo nuovo, eventuale, ulteriore vincolo nell’area si oppone la Colacem, che nel sito ha una cava di proprietà, autorizzata all’estrazione di argilla.

Intanto, è stato riconosciuto il valore storico di quest’altra testimonianza, un pozzo che riforniva d’acqua e soddisfaceva i fabbisogni idrici di quel territorio, che evidentemente in epoca passata era densamente popolato.