Attualità
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25/11/2013 15:58

Violenza alle donne, la riflessione della città di Gianna Nobile

Vittoria non dimentica

di Giovanna Cascone

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Le donne vittoriesi non dimenticano
Le donne vittoriesi non dimenticano

Vittoria – L’ultimo arresto da parte delle Forze dell’ordine in materia di violenza domestica è avvenuto alle vigilia della Giornata internazionale contro la violenza alle donne. Esattamente il 21 novembre scorso, quando un uomo di 58 anni di Vittoria, pregiudicato,  ha aggredito la propria convivente, lanciandole un accessorio dell’aspirapolvere, causandole una frattura al setto nasale. I sanitari del Pronto Soccorso del Guzzardi le hanno  diagnosticato un “trauma contusivo alle ossa nasali”. La violenza usata dall’uomo nei confronti della convivente  è avvenuta davanti agli occhi della loro figlia di 7 anni. Alla base dell’ennesima aggressione la presunta gelosia dell’uomo per l’attenzione che la donne riservava alle due figlie avute con il primo marito. L’arresto compiuto dai carabinieri della Compagnia di Vittoria è il decimo per maltrattamenti contro familiari o conviventi effettuato dopo la  conversione in legge  del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri l’8 agosto scorso per la “Prevenzione e contrasto della violenza di genere”, recante disposizioni finalizzate a rafforzare gli strumenti di prevenzione e repressione di alcune fattispecie delittuose consumate nel più ampio ambito della “violenza domestica”.

Un mese prima i militari dell’arma avevano arrestato un altro maltrattante. In quel caso, il mostro era un giovane di 33 anni, disoccupato, che senza alcuna remore, e forse in preda ai fumi dell’alcol, ha preso a calci e pugni la propria compagna, davanti agli occhi del figlioletto. Anche in questo caso la donna ha dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari e stavolta, a differenza delle altre, ha deciso di denunciare angherie che duravano da circa due anni. Questi sono solo alcuni dei circa quindici e più casi di maltrattamento familiare che sono giunti agli onori della cronaca nella città di Vittoria nel 2013. Tanti i casi di violenza domestica  non conosciuti, celati tra le mura di case e appartamenti. Sono tanti gli episodi di maltrattamenti sottaciuti, eppure consumati con quotidianità. Le vittime, sono sempre donne che per paura, per pudore o per  la mancanza di una propria indipendenza economica subiscono in silenzio. Purtroppo, dall’inizio dell’anno ad oggi, i casi di maltrattamento familiare, sono cresciuti di numero. A Vittoria, non possiamo parlare di casi di femminicidio (oltre al caso Nobile), ma di certo possiamo parlare di violenza domestica. Tra questi va citato anche l’arresto eseguito dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Vittoria nei confronti  di un giovane di 26 anni che evade i domiciliari per raggiungere l’ex convivente sul posto di lavoro e aggredirla verbalmente e fisicamente. Una sorta di spedizione putiva nei confronti dell’ex compagna per averlo lasciato. Altro caso eclatante, in estate, in un bar nella frazione di Scoglitti, dove il gestore cerca di strangolare pubblicamente la propria compagna. Sempre a Scoglitti, una giovane mamma presa a colpi di sgabello dal proprio marito, davanti ai figli. Ai casi in cui il marito violento è stato arrestato si aggiungono le tante denunce che sempre più spesso i commissariati e le caserme registrano da parte di donne al limite dell’esasperazione. La legge, seppur in maniera poco incisiva, ha iniziato a prevedere condanne più severe per i molestatori e maltrattanti. A questo, però, non si accompagna la certezza della pena. Molti dei maltrattanti, infatti, dopo pochi giorni sono nuovamente in giro. Questo, purtroppo, genera quel senso di timore che induce molte donne a desistere dall’intraprendere un percorso che li porti a denunciare. A fronte di ciò, non possiamo non evidenziare il lavoro encomiabile che portano avanti le Forze dell’ordine nel cercare di essere pronti ad ogni segnalazione, assicurando giustizia coloro che usano violenza sulle donne.