di Redazione
”La manifestazione dicono le curatrici Chiara Alia Tortomasi e Marina Vermiglio rappresenta un’occasione per mettere ‘a nudo’ i meccanismi più intimi ed inespressi della violenza. Musica, teatro, danza, cinema, operatori culturali e sociali incontrano la cittadinanza affrontando, attraverso molteplici punti di vista, le tante sfaccettature del femminicidio e della differenza di genere”. A fare da scenografia alla manifestazione sarà una Collettiva d’arte visiva e multimediale che della violenza racconta i meccanismi, le sensazioni, le dipendenze, il vuoto, spostando lo sguardo continuamente dalla donna all’uomo e viceversa, sino allo spettatore stesso, con un video interattivo. ”L’obiettivo concludono è impegnare il fruitore in continue attività e riflessioni, incoraggiandolo ad essere parte attiva nella costruzione del senso civico e culturale della comunità nella quale vive quotidianamente. Un dato importante, è l’ampia partecipazione di gruppi, artisti, associazioni e operatori che hanno aderito con entusiasmo alla manifestazione”.
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