I Big Data analizzati dall'Università di Pavia
di Redazione

Pavia – Dopo google/107319″>Google, anche Facebook fa lo 007 e sta mettendo a disposizione informazioni anonime e aggregate sugli spostamenti degli individui per combattere il contagio da Coronavirus.
Il programma Data for Good era già attivo prima dell’esplosione della pandemia e adesso aggiunge nuovi strumenti di analisi. Il sistema mostra informazioni a livello di quartiere o comune o regione, e non dei singoli, e la mappatura viene «sporcata» di proposito con errori che rendono più difficile risalire all’identità degli individui.
Fra le oltre 150 università coinvolte nel programma di Facebook c’è quella di Pavia, rappresentata da Stefano Denicolai, professore di gestione dell’innovazione alla facoltà di Economia dell’Ateneo. «Il lockdown ha effettivamente portato a una riduzione importante degli spostamenti, ma con dei punti di attenzione», spiega, «in primo luogo, è una riduzione disomogenea fra le diverse province italiane, e ciò non solo nel confronto fra Nord e Sud (le differenze sono rilevanti anche fra province del Nord Italia). In secondo luogo, è stata una riduzione progressiva: in linea teorica, ci si sarebbe aspettato un crollo verticale dei movimenti già il giorno dopo l’entrata in vigore del lockdown. Invece, specie in certe aree del paese, l’evoluzione degli spostamenti è stata progressiva — non repentina — e in alcune aree sono serviti diversi giorni per raggiungere una riduzione adeguata degli spostamenti, tale da consentire davvero il contenimento del contagio».
Il docente aggiunge un altro particolare interessante: «Gli spostamenti si sono ridotti (come hanno testimoniato nettamente i dati di Google, ndr), ma in buona parte sono “cambiati”. C’è un fenomeno che pare sfuggito alle analisi circolate in questi giorni. Se da un lato è vero che ci si sta muovendo meno, è anche vero che molti italiani hanno cambiato abitudini di spostamento: sono crollati gli spostamenti di lunga gittata, per esempio fra province e soprattutto fra regioni. Ma sembrerebbero calati di poco — in alcune zone addirittura aumentati rispetto a situazioni di normalità — gli spostamenti di breve durata e breve gittata, nei dintorni della città di residenza (per lavoro, per necessità, ma in parte anche per violazioni delle norme). Questi sono spostamenti che talvolta sfuggono ad alcune analisi, ma vanno presi in grande considerazione in quanto fenomeni potenzialmente pericolosi».
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