di Redazione


“Vivevano nelle grotte fino al 1959?” Incredulità. E’ quella che hanno manifestato i turisti, sabato e domenica, quando si sono affacciati in una delle cento bocche del quartiere Chiafura, proprio dietro la chiesa di San Bartolomeo a Scicli.
Visitatori provenienti da Milano, Roma, e poi ancora siciliani delle zone interne della Sicilia. “Ma come facevano?”. Già come facevano. E’ stato uno dei compiti che i centoquaranta ciceroni formati dai docenti del liceo Quintino Cataudella, hanno dovuto affrontare nella due giorni delle Giornate di Primavera organizzate dal Fondo Ambiente Italiano, presieduto a Scicli dall’instancabile Rosalba Bellassai Vindigni, docente di lettere dell’istituto.
Anche quest’anno hanno partecipato all’opera di promozione, riscoperta e valorizzazione del sito i bambini delle scuola media Lipparini-Miccichè.
“Abbiamo registrato un aumento di presenze rispetto al 2007 –spiega con puntiglio Michela Buscema, studentessa del classico-. Per noi è stato davvero esaltante far scoprire questo luogo che è stato un po’ città, un po’ cimitero e poi di nuovo città ai turisti, ma anche agli sciclitani, accorsi in massa a riscoprire le loro origini”.
Una scelta “rischiosa” quella operata quest’anno dal Fai di Scicli. Chiafura è un cantiere, lì si stanno spendendo oltre un milione di euro che l’Europa ha tributato a Scicli per recuperare l’aggrottato, il quartiere trogloditico abitato per mille anni e sino al 1959, quando una spedizione composta da Pierpaolo Pasolini, Carlo Levi, Renato Guttuso gridò al mondo la disperazione degli aggrottati di Chiafura. Il governo del tempo finanziò la costruzione del villaggio Jungi, quello delle case popolari.
“In cima alla valle centrale, Chiafura, c’è un castellaccio diroccato, e una vecchia chiesa, giallo-rosa, barocca, gesuitica, distrutta da un terremoto e piena di erba –scrive Pasolini-. Da lassù in alto potei vedere tutta Scicli. Come un vecchio giocattolo, sul calcare, la città di uno scolorito ex voto. Visto così, da lontano e dall’alto, Scicli era quello che si dice
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