Attualità
|
06/08/2025 14:45

Vladimiro Zagrebelsky, morto il giurista ex giudice della Corte europea

Aveva 85 anni

di Redazione

Valle d’Aosta – È morto a 85 anni il giurista ed ex giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo Vladimiro Zagrebelsky, fratello maggiore di Gustavo. Il decesso – secondo quanto si è appreso a seguito di un malore – è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, nella sua casa di villeggiatura a Gressoney-La-Trinité, in Valle d’Aosta.

Nato a Torino nel 1940, Vladimiro Zagrebelsky si è laureato in giurisprudenza con una tesi in Diritto penale nell’anno 1963 e nel 1970 ha conseguito la libera docenza in Diritto penale all’Università di Torino. Dal 1965 ha esercitato le funzioni di giudice e pubblico ministero, poi ha presieduto la Corte di Assise di Torino, dal 1987 al 1990, ed è stato Procuratore della Repubblica presso la Pretura di Torino dal 1991 al 1994. Eletto dalla magistratura, è stato componente del Consiglio Superiore della Magistratura per il quadriennio 1981-85 e nuovamente per il quadriennio 1994-98.

 

Dal 1998 all’aprile 2001 ha diretto la Direzione generale dell’organizzazione giudiziaria e poi l’Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia. È stato inoltre presidente e componente di diverse Commissioni ministeriali di studio, e nel 2000 ha presieduto la Commissione ONU per la prevenzione del crimine e la giustizia penale.

 

Il 25 aprile 2001 è stato eletto giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Il suo mandato, rinnovato nel 2007, si è concluso nel mese di aprile 2010. È stato Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino.

 

Dal 2010 ha fondato e diretto il Laboratorio dei Diritti Fondamentali – LDF, un centro di ricerca sui diritti umani, ed è stato componente del Consiglio scientifico di Diritti Umani e Diritto Internazionale e del Consultative Committee del Dipartimento Law and Anthropology del Max Planck Institute for Social Anthropology di Halle, oltre che editorialista del quotidiano La Stampa su temi giuridici.

 

“Ha dedicato la sua vita alla tutela dei diritti fondamentali e alla difesa dei principi dello Stato di diritto, unendo rigore intellettuale, coerenza etica e impegno civile” lo ricorda così la Presidenza della Regione autonoma Valle d’Aosta e l’Amministrazione comunale di Gressoney-La-Trinité.