Lettere in redazione
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23/08/2008 17:09

Voglio fare il dipendente pubblico. Una lettera

di Redazione

Voglio fare il dipendente pubblico
Ho scoperto quello che farò nella mia prossima vita. Ormai per questa mi hanno fregato ben bene! Ma nella prossima… Oltre a rinascere venti centimetri più alta, con dieci, facciamo quindici, chili di meno, oltre a cambiare totalmente tipo di vita e di abitudini, ho deciso che cambierò anche lavoro.
Già, non farò il giornalista di certo! E nemmeno il veterinario, come voleva mio padre. Assolutamente no! Sapete quale sarà la mia professione? Il dipendente pubblico. Dove? Non importa! Tanto da quello che si vede in giro nessuno si ammazza di lavoro. Col giornale stiamo facendo una serie di inchieste sull’assenteismo, sulle pause caffè che durano giornate intere. E devo dire che, da quello che ho potuto notare anche di persona, quella è vita, non lavoro. Nel modo più assoluto. Addirittura, è venuto fuori un dipendente di un ente pubblico anche importante, che lavora in un ufficio improbabile per la nostra realtà, che nessuno conosce. Figura in elenco dipendenti, ha la sua bella targhetta col nome davanti alla porta dell’ufficio, prende la sua cospicua busta paga, ma al lavoro non lo hanno mai visto. Il motivo? Timbra il cartellino e se ne va per poi tornare quando è ora di marcare di nuovo per l’uscita e senza nemmeno transitare per la scrivania. Cosa farà durante la giornata è un mistero… Ma come vorrei poter essere al suo posto! Con tutte le cose che devo sbrigare sempre di corsa per la carenza cronica di tempo, sarei una signora! Vabbè, torniamo a lavorare che per questa vita ho sbagliato mestiere… Anche se è un errore a metà, perché amo davvero il mio lavoro. E poi, probabilmente, conoscendomi, non sarei mai capace di rubare lo stipendio così spudoratamente.

Un lettore di Sciclinews