di Redazione
“Basta sparare sulla Croce Rossa. Si vince o si perde tutti assieme nessuno può pensare di tirarsi fuori.
Il Partito Democratico nasce per includere ed andare oltre, non per analisi retrospettive in funzione di vendette o regolamenti di conti.
Trovo non sempre condivisibile quanto si legge nelle dichiarazioni incrociate di esponenti del centrosinistra ragusano.
I risultati elettorali del 13 e 14 maggio sono stati negativi ed è giusto e utile analizzarli ma non per scaricare le responsabilità su di un solo partito o, peggio ancora, su di un solo dirigente di partito.
Infatti i risultati sono negativi, al di là di qualche decimale in più o in meno, per tutto lo schieramento: per i Ds, per la Margherita, per i partiti cosiddetti minori, che non sono riusciti ad esprimere tutti assieme una candidatura unitaria, e divisi sono andati con due candidati, per non dire della candidatura socialista e di quella dell’Udeur.
Colpa dei Ds, del suo segretario provinciale o di quanti hanno valutato più conveniente ai fini della conquista di seggi al Consiglio provinciale, presentarsi apparentati a più candidati?
Anche nel 2001 il centrosinistra si presentò diviso con due candidati anche allora prestigiosi: anche quella volta colpa dei Ds e dei suoi dirigenti?
Nel 1994 il candidato del centrosinistra perse per l’1,45 in meno di Antoci, cioè si fermò allo 0,73% dalla vittoria: anche allora per colpa dei Ds o di quanti non credettero di poter vincere al ballottaggio? Naturalmente dico queste cose per chi parla a proposito, e con cui è giusto confrontarsi, ma anche per chi lo fa a sproposito, per chi si permette di fare il censore senza magari avere presentato le liste per chiedere i voti e per chi non ha nemmeno i titoli per potere ergersi a componente del centrosinistra ed invece si arroga il diritto di chiedere che si buttino le chiavi delle sezioni di partito.
Ma lo dico anche per il mio amico Tonino Solarino a cui fa ancora velo la bruciante esperienza amministrativa del 2006 e continua a riaprire polemiche sempre più inutili, sempre dannose ma anche fuorvianti
giacchè non aiutano a capire le ragioni del risultato elettorale negativo. Lo dico per chi è tanto sensibile da ritenere di sconcertante supponenza l’atteggiamento di chi ritiene di non dover seguire il dettato evangelico di porgere l’altra guancia e reagisce cercando di rimandare al mittente le accuse del divide et impera che ha caratterizzato l’atteggiamento in non poche occasioni di esponenti della Margherita.
Lo dico anche per il mio compagno Paolo Roccuzzo che a sua volta non riesce a smaltire la sua non rielezione al Consiglio provinciale, non avvenuta pure in presenza di una dignitosissima e onorevole affermazione personale, e per colpa della perdita complessiva della nostra lista in termini di voti e di seggi e non di qualcuno o di alcuni”.
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