Lettere in redazione
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24/03/2008 23:42

Pasqua 2008: edizione con poca gioia

di Redazione

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Se domenica 23 marzo Adriano Celentano avesse assistito alla celebrazione della festività di Pasqua (potendola comparare con le precedenti), l’avrebbe certamente inserita nell’albo delle edizioni “lente”. Anche perché si deve possedere molto coraggio per annoverarla tra quelle “rock”, accezione intesa nel senso più “celentanesco” possibile.

L’edizione appena trascorsa della Pasqua a Scicli è sembrata rispecchiare la situazione attuale della politica e della città: entrambe stanche ed abuliche. Come ho già detto precedenti volte, a Scicli si vivono i restanti trecentosessantaquattro giorni dell’anno nell’attesa di questo evento; ieri invece tutto è sembrato essere stato fatto solo per routine e non perché lo si sentisse realmente dentro. Impressione confermata dai commenti delle persone che assistevano alla festa. Persino le bande sono sembrate stanche e con poca voglia di suonare; con tutte le attenuanti del mondo, dal fatto che si tratti di una giornata faticosissima alle difficoltà materiali che ci sono nel suonare e nello stare dietro al “Gioia”, però… si tratta di bande musicali, quindi si pensa dovrebbero suonare, e si tratta anche di un singolo giorno, peraltro attesissimo a Scicli.

Altro problema da risolvere per le edizioni future è senza dubbio quello relativo ai parcheggi per le auto. Scicli è l’unica città ad avere a disposizione enormi spazi da poter adibire a parcheggio temporaneo per occasioni del genere, ma che tuttavia ci si ostina a non utilizzare. Basterebbe saper gestire questi spazi e, tramite una navetta (come si fa in tutte le altre parti per feste e sagre), collegare le zone interessate. Attuando questo semplicissimo collegamento si eviterebbe di vedere la miriade di orrori che è sempre presente, dalle quadruple file alle auto fin sopra le isole pedonali, e si incrementerebbe senz’altro il turismo. Già, perché il motivo per cui moltissime persone della provincia, e non solo, rinunciano ad assistere alla Pasqua di Scicli è proprio quello attinente ai posti auto. E’ un’azione di una semplicità sconvolgente; purtroppo però nella nostra città ci si ostina a non fare le cose semplici e dare la priorità ad azioni molto più importanti, quali “scannarsi” per l’affissione di questo o quel manifesto elettorale.

Altro punto negativo che è andato a discapito della Pasqua 2008, è stato dovuto ad una vera e propria profanazione della statua del Cristo Risorto. Durante il concerto serale di piazza Busacca, infatti, si è pensato bene di far ballare il “Gioia” sulle note di “Un amore così grande” di Claudio Villa e dedicargli conseguentemente la canzone. A sentire la reazione delle migliaia di persone assistenti, il tutto lo si è definito con il termine che si usa per definire l’attuale legge elettorale. Purtroppo, a malincuore, si anche notata la forte differenza di trattamento che c’è stata rispetto ad altri ospiti, altrettanto illustri e vincitori di tantissimi premi musicali a livello internazionale (vedi Vinicio Capossela), che nelle precedenti edizioni sono stati “gentilmente” invitati a scendere dal palco solo perché avevano osato far divertire un tantino di più le persone presenti, le quali non disdegnavano affatto un po’ di allegria in più.

Comunque a parte tutto (e sarebbe veramente tanto da mettere da parte), il fascino del “Gioia” rimane sempre immutato e capace di far commuovere chiunque abbia il piacere di incrociare il suo sguardo: se non altro è l’unico “particolare” che sarà sempre presente e su cui poter stare tranquilli… si spera!!

                                              Paolo Cirica

Nella foto, quella che a Scicli è conosciuta come la “zia Stella” (al secolo Stella Savà) in attesa di lanciare petali di fiori al Gioia