di Redazione

Scicli – Lo chiamano Charlie, lo chiamano Unesco.
Lui sa solo di essere un cane con una grande propensione alla socialità.
Partecipa ai funerali, tenta di entrare a palazzo Spadaro quando si sono i convegni, e in chiesa quando c’è la messa.
Dice Francesco Guccini in Signora Bovary di sentirsi “come un cane in chiesa che tutti prendono a calci”.
E così deve sentirsi Charlie.
Da qualche giorno davanti alla chiesa di San Giovanni a Scicli una grata e un cartello di cui riportiamo documentazione fotografica.
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