Cultura
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15/11/2010 09:54

Carmen Consoli, prima donna baciata dal Tenco

L'artista: no ai tagli alla cultura, no a «pane e mafia»

di Redazione

Premiata e arrabbiata: è la prima donna a vincere il “Tenco” – se lo è aggiudicato per il suo album “Elettra” –, ma i riconoscimenti non bastano a togliere l’amaro in bocca a Carmen Consoli per i tagli alla cultura. «Ci dicono che il paese non può mangiare pane e cultura, e allora – si domanda la “cantantessa” catanese – dovremmo forse mangiare pane e mafia?». «Peppino Impastato – ricorda l’artista, che ieri sera all’Ariston ha presentato cinque brani – diceva che la cultura avrebbe salvato il nostro Paese dalla mafia: se non crei cultura, sovvenzioni le mafie». Per questo, con la sua Narciso Records, lei dà spazio ai talenti della sua Sicilia: «nel mio piccolo – racconta – faccio anche spettacoli gratuiti, ma non basta. Se non mangi pane e cultura, da noi finisce che – ribadisce – mangi pane e mafia». Indignazione civile a parte, la carriera di Carmen vive un momento di grazia, suggellato dal prestigioso riconoscimento sanremese («il “Tenco” era il sogno di mio padre, peccato – si dispiace – che non possa vederlo») e dall’uscita del suo primo “best”, “Per niente stanca”, in uscita martedì prossimo. Da brava siciliana scaramantica, lei avrebbe anche fatto a meno di questa raccolta («ma quale best? – scherza – ancora viva sugno!»), ma poi dagli obblighi discografici è nata l’occasione per lavorare con artisti che stimava come Tiziano Ferro, autore delle musiche di “Guarda l’alba”, e Mauro Lusini, con cui ha scritto “AAA cercasi”. Quello con Ferro «è stato un rapporto di “pizzini”: ci lasciavamo – racconta scherzosa – bigliettini nelle reception degli hotel, ma sono molto orgogliosa di questo bambino che porta i nostri geni». Nella raccolta, un doppio album con quaranta pezzi, da “Confusa e felice” a “Parole di burro”, anche le principali collaborazioni della “cantantessa”, da Bregovic a Battiato, da Angelique Kidjo a Henry Salvador, che «mi ha insegnato tantissime cose – ricorda – con il trasporto di un papà: a Nizza ho aperto il suo concerto e gli ho portato una torta sul palco perché era il suo 83. compleanno». Quello con il maestro Battiato, invece, è un rapporto da vicini di casa: «ci sentiamo per cucinare insieme un piatto di pasta e poi magari finiamo per suonare insieme». Vicino a casa di Battiato, sulla Circumetnea, racconta Carmen entusiasta, è stato girato il video di “Guarda l’alba”: «siamo stati accolti a Bronte come dei vecchi parenti e siamo saliti su una splendida littorina del ’37 con attori tutti provenienti da Catania». Lavorare per la sua città e la sua terra è quasi un dovere per la “cantantessa” che, assieme ai genitori, ha fondato l’etichetta Narciso Records, che produce musica popolare siciliana. «In Sicilia dobbiamo darci da fare perché – spiega – manca qualsiasi forma d’attenzione alla cultura da parte delle istituzioni. Al Nord si riesce a fronteggiare la crisi, ma da noi, se non nutri le coscienze con la cultura, le affidi alla mafia».