Cultura
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28/01/2011 23:33

Checco Zalone: Io famoso come Mina. Scappo in Svizzera

Fuga dalla popolarità

di Redazione

Checco Zalone
Checco Zalone

Bari – «Questa è la mia ultima apparizione in pubblico, voglio fuggire in Svizzera come Mina e ci vedremo forse tra tre anni». Checco Zalone apre così la “lezione di cinema” che ha tenuto a Bari per il Bif&st assieme al regista del film Gennaro Nunziante e al produttore Pietro Valsecchi, della Tao Due. Zalone, Nunziante e Valsecchi hanno ricevuto mercoledì sera dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il premio speciale “Numero 1″».

«Abbiano accettato questo incontro – ha continuato Zalone – a patto che non lo chiamiamo “lezione” perché di cinema non ne capiamo niente, altrimenti non avremmo incassato tanto». La scena ormai è sua e continua: «Abbiamo deciso di ritirarci in Svizzera perché siamo vittime di un bersaglio mediatico esagerato, nocivo, il confine tra la simpatia del pubblico e l’inflazione dell’immagine è labile».
«Sto vivendo una condizione umana difficile, come se fossi un opinion leader. Ragazzi è bruttissimo essere famosi». Valsecchi ha ricordato che è stato il figlio adolescente a fargli conoscere Zalone in televisione e poi ha parlato di un incontro a Cortina d’Ampezzo con i due pugliesi, ma la parola è poi passata nuovamente a Zalone che ha detto di non vedersi mai in tv mentre «l’approccio al grande schermo è bellissimo». Lui e Nunziante hanno detto che il successo non ha cambiato la loro vita «una buona strategia è stata quella di restare in Puglia, lo star system è differente dalla vita che viviamo qui, non vogliamo far parte di queste fiere» e, ha aggiunto Zalone, «a Roma io preferisco Capurso».
Il discorso si è poi spostato sulle motivazioni di un prodotto cinematografico. «Con “Che bella giornata” abbiamo fatto un film d’intrattenimento non abbiamo fatto un’operazione culturale» hanno concluso – Un film funziona solo se non ci si propone d’insegnare qualcosa, funziona solo scrivere una commedia e dire divertiamoci».