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La pizza del Fellini, a Ribera, dovrebbe essere patrimonio dell'umanità

Insuperabile il rapporto qualità-prezzo



Ribera – Ribera si trova in provincia di Agrigento, a circa 50 minuti dalla Valle dei Templi. E’ famosa principalmente per due motivi: per essere la città di Francesco Crispi e per avere le arance DOP. Ma meriterebbe di essere famosa anche per la pizza che si può gustare al ristorante Fellini. Questa pizza (e non esageriamo), dovrebbe essere proclamata patrimonio dell’umanità per il suo sapore sopraffino e per l'isuperabile rapporto qualità-prezzo.

Partiamo dalla pizzeria: si tratta di un piccolo locale (ci saranno al massimo 50 coperti) molto curato e che è stato dedicato al regista Federico Fellini. Ai muri, infatti, possono essere osservate alcune stampe che ricordano suoi famosi film e il menù contiene delle pizze intitolate ai suoi lavori più famosi. E proprio come Fellini è stato un innovatore in campo cinematografico, presumiamo che la missione dei proprietari (il locale è a conduzione familiare), sia quello di innovare il campo della preparazione della pizza. Vi chiederete: cosa mai ci sarà da innovare in un settore così saturo dove è già stato detto tutto? Vi sbagliate.

La pizza del Fellini è qualcosa che va oltre tutto ciò che avete provato fino ad ora. Queste speciali pizze, tutte rigorosamente fuori menù, hanno una forma diversa e vengono servite su piatti di portata già porzionate, pronte per essere degustate.  Abbiamo provato due specialità: una di pesce e una di carne. La pizza di pesce era condita con crema di melenzane, gambero rosso di Mazara e un bordo ripieno di salmone (il trancio, non quello affumicato) e mozzarella. L’impasto della pizza è soffice come una nuvola e questa pizza ha un sapore talmente delicato e morbido da far desiderare di mangiarne a quintali. La crema di melanzane era dolce e vellutata e il salmone donava alla pizza quel tocco di salato smorzato dal gambero rosso di Mazara, freschissimo (servito sopra la pizza a crudo, leggermente marinato).

Ci è stato spiegato che la particolare morbidezza dell’impasto è data da una lievitazione lunga 36 ore e da altri segreti dello chef-piazzaiolo. La seconda pizza è davvero riservata agli amanti della carne, visto che conteneva 300 grammi di filetto di angus, pomodorini, scaglie di grana, rucola e glassa di aceto balsamico. Inutile dire che in questo caso il protagonista assoluto della pizza è il filetto: mobido, tenero, succoso, si scioglieva in bocca. Un filetto, insomma, sapientemente cucinato.
Personale gentilissimo, cortese, disponibile e preparato.

Il prezzo ci ha stupiti davvero: due pizze speciali, un’acqua, una bottiglia di vino Planeta e due caffè, 38 euro. Se si considera l’alta qualità degli ingredienti, tra cui il gambero rosso di Mazara e 300 grammi di filetto di angus, ci è sembrato davvero ottimo, impossibile da trovare dalle nostre parti. Praticamente, quasi il costo di una pizza “normale”.
Se vi trovate da quelle parti, ve lo consigliamo caldamente.    
 


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