Denti bianchi, il caffè macchia i denti, ma solo temporaneamente . Non tutti gli zuccheri fanno venire la carie. Consigli ragionati (e false credenze da sfatare) per una corretta igiene orale.
di Redazione

Denti bianchi e sorriso smagliante. E’ vero che lo zucchero fa venire la carie? Il problema è complesso, perchè ogni volta che mettiamo in bocca qualcosa che non sia acqua, lo smalto si dissolve. Quando mangiamo, i batteri del cavo orale metabolizzano gli zuccheri e li trasformano in acidi, dando così inizio all’azione di attacco allo smalto, che perde sostanze di superficie. Ed è questa erosione, più ancora della carie, che va tenuta d’occhio. Ci sono alimenti e pratiche che hanno un’azione benefica e protettiva, altre che invece andrebbero limitate. Ecco dunque dieci cose da sapere a tavola (e dintorni) per assicurarsi denti bianchi. Al di là dei luoghi comuni: l’affermazione di partenza, per esempio, è vera solo a metà.
Perché non tutti gli zuccheri provocano la carie. Questo vale essenzialmente per gli zuccheri semplici, che non andrebbero dunque mai aggiunti al caffè, in particolare a fine pasto. Dolcificanti come la Stevia o lo Xilitolo non sono invece cariogeni. E anche il miele, demonizzato perché appiccicoso e dunque più “pericoloso”, se disciolto in una bevanda calda è un efficace battericida antiplacca.
Caffè e denti bianchi
Al pari di vino rosso, the, liquirizia e tutti gli alimenti coloranti crea antiestetiche macchie, ma si tratta di un effetto superficiale e transitorio che non ha niente a che fare con l’erosione dello smalto. Al contrario, l’espresso dopo pranzo è benefico perché ricco di antiossidanti preziosi per denti e gengive. A patto, come si è detto, di gustarlo senza zucchero, piuttosto con un velo di latte. Ogni scusa è buona per finire in bellezza il pasto con quei cibi che contengono i principi costituenti dei denti, come il calcio e il fosforo: dunque latte, yogurt e formaggi. Perché lo smalto, così come si indebolisce ogni volta che mangiamo, fortunatamente si può anche nutrire.
Gli amici del sorriso
Tra i prodotti amici del sorriso c’è il pesce, ricco pure di fluoro. Specialmente quello in scatola (tonno, sgombro, alici) unisce all’apporto di minerali l’azione antiossidante e protettiva dell’olio, che fa da barriera contro l’attacco dei batteri.
Ridurre gli spuntini
Meglio ridurre il numero degli spuntini: più spesso mangiamo, più il pH della saliva scende e lo smalto si dissolve. Pptiamo per le verdure fibrose e croccanti, come sedano e carote crude, che agiscono da spazzini naturali, facendo piazza pulita del biofilm batterico che riveste i denti. E la frutta? Contiene il fruttosio, uno zucchero non così cariogeno, ma andrebbe scelta preferibilmente poco acida (meglio la banana delle fragole): abbinata ad alimenti “ricostituenti”, come lo yogurt o il latte di un frullato, esercita un’azione nel complesso positiva.
La Coca-Cola
Conviene evitare di terminare il pasto con alcolici, acidi e aggressivi. Quindi niente bicchierino della staffa né vino col dessert. La Coca Cola va sorseggiate con la cannuccia: bisognerebbe infatti tenerle in bocca per brevissimo tempo perché, come tutti gli alimenti acidi, abbassano troppo il pH, e in più contengono molti zuccheri semplici. Una combinazione, come si è visto, letale. L’acqua è un toccasana e berne molta è un must: non solo è innocua per lo smalto, ma aumenta il pH della saliva, sciacqua e deterge.
Quando lavare i denti
Lavarsi i denti subito dopo i pasti non serve, ma può anzi rivelarsi controproducente. Il processo di dissoluzione dello smalto, che comincia quando mastichiamo, non si può interrompere. Passare lo spazzolino in questa fase di indebolimento lo danneggia ulteriormente. Meglio aspettare circa 40 minuti, in modo che il pH della saliva risalga e abbia inizio la fase di ricostruzione. O, addirittura, procedere alla pulizia prima dei pasti, per rimuovere il più possibile i batteri che danno avvio a tutto. Una buona abitudine è ricorrere ai chewing gum con Xilitolo, che alzano il pH e aumentano la salivazione.
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