Benessere
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26/03/2018 17:27

L’automonitoraggio della glicemia

Glicemia. Il valore della glicemia due ore dopo il pasto è il migliore predittore di eventi e mortalità cardiovascolari sia nei pazienti con diabete conclamato sia nei soggetti con ridotta tolleranza al glucosio.

di Redazione

L'automonitoraggio della glicemia
L'automonitoraggio della glicemia

Glicemia.  Nel percorso assistenziale di dimagrimento intensivo l’GLICEMIA“>autocontrollo della glicemia oltre a essere uno strumento
di valutazione, rappresenta una componente integrante del trattamento, perchè facilita l’ottenimento di un migliore controllo glicemico.
Usati in modo corretto, i valori glicemici ottenuti mediante automonitoraggio servono al paziente per prendere decisioni immediate riguardanti il trattamento. Le decisioni sono basate su un piano d’azione programmato, che consiste in una serie di azioni volte a ottenere valori glicemici all’interno di un determinato intervallo. L’uso dell’automonitoraggio della glicemia-alta/85951″>glicemia come base della modulazione della terapia costituisce la base degli attuali programmi di trattamento del paziente diabetico obeso.

Una serie di importanti studi clinici (tra cui il DCCT e l’UKPDS) hanno dimostrato l’importanza dello stretto controllo della glicemia per prevenire le complicanze croniche del diabete. L’automonitoraggio della glicemia definisce l’estensione delle oscillazioni glicemiche, mentre l’emoglobina glicata documenta il controllo glicemico medio.
Esso ci permette di ottenere speci che informazioni in merito agli effetti sulla glicemia della dieta, dell’esercizio  fisico e della terapia farmacologica. Esso è un altro importante strumento educazionale sia per il paziente diabetico obeso sia per il diabetologo.
Alla luce di queste considerazioni, tutte le persone con diabete dovrebbero cercare di raggiungere e mantenere gli obiettivi terapeutici indicati, che implicano misurazione della glicemia in vari momenti della giornata, tra cui prima e due ore dopo i pasti principali e al momento di coricarsi, il tutto naturalmente durante la vita di tutti i giorni. L’autocontrollo domiciliare della glicemia è l’unico modo oggi disponibile per effettuare tali verifiche. Infatti per quanto riguarda un modello di autocontrollo glicemico nel paziente diabetico obeso tipo 2 si consiglia generalmente di eseguire 1-2 profili giornalieri a settimana concentrandosi sulla glicemia a digiuno e postprandiale.
Ed è proprio per l’emergente importanza dell’iperglicemia post-prandiale, ormai considerata un fattore prognostico negativo indipendente per lo sviluppo e la progressione della patologia cardiovascolare, che l’autocontrollo glicemico domiciliare
deve essere considerato il mezzo più semplice e diretto per il monitoraggio e il controllo di questo insidioso fattore di rischio.
E’ stato ampiamente dimostrato, da studi clinici sia sperimentali che epidemiologici, che il valore della glicemia due ore dopo il pasto è il migliore predittore di eventi e mortalità cardiovascolari sia nei pazienti con diabete conclamato sia nei soggetti con ridotta tolleranza al glucosio.
Gli strumenti indispensabili per un adeguato controllo glicemico sono rappresentati da un’adeguata educazione del paziente diabetico, dalla terapia dietetico-comportamentale, da un’adeguata terapia ipoglicemizzante personalizzata e da un regolare confronto con il medico diabetologo.
L’autocontrollo va comunque inserito nel processo educativo del paziente come strumento di comprensione e monitoraggio, sia per il paziente sia per il medico diabetologo, delle varie fasi della storia naturale della malattia diabetica.
In generale l’autocontrollo della glicemia permette:
– la valutazione immediata del compenso glicemico
– l’impostazione di una terapia personalizzata
– la definizione, il controllo, il miglioramento e il raggiungimento di obiettivi clinici ed educativi personalizzati (modi che dello stile di vita)
– è utile al diabetologo e al paziente.

Infatti l’autocontrollo della glicemia permette al diabetologo di:
– impostare una relazione terapeutica ef cace diventando palestra di incontro-confronto e conoscenza con il paziente
– patteggiare tra i bisogni della cura e quelli del paziente
– identificare obiettivi semplici e accessibili
– stabilire i livelli glicemici da raggiungere e mantenere
– istruire il paziente a interpretare i valori glicemici e a intervenire per modificarli sia in condizioni ordinarie sia in condizioni particolari (episodi acuti, malattie intercorrenti, assunzione di farmaci in grado di in uenzare la glicemia)
– valutare l’efficacia della terapia impiegata e l’impatto delle abitudini alimentari sul compenso glicemico
– modificare il piano terapeutico in rapporto a variazioni dell’attività fisica o in rapporto a particolari esigenze.
L’autocontrollo della glicemia permette al paziente di:
– visualizzare una glicemia elevata, nonostante l’assenza di sintomi e la sensazione di benessere e quindi permette al paziente di prendere coscienza di una reale alterazione che necessita di un intervento correttivo
– affrontare modificazioni dell’alimentazione e dell’attività fisica
– prevenire e o controllare episodi di scompenso
– correggere in tempo reale eventuali errori nella dieta
– imparare ad aggiustare il tiro patteggiando con il medico tra i suoi bisogni e quelli della cura, sperimentare soluzioni alternative
– sentirsi libero di agire acquisendo la consapevolezza di essere in grado di governare, seppur guidato, il suo controllo glicemico.

I lettori della glicemia
Gli apparecchi portatili per la determinazione rapida della glicemia su sangue capillare (lettori della glicemia) costituiscono il mezzo indispensabile per l’autocontrollo glicemico. Consentono di misurare la glicemia su sangue intero, di solito sangue capillare ottenuto dalla puntura del polpastrello di un dito.
La goccia di sangue viene posta su una striscia reattiva inserita nello strumento per la lettura. Sono disponibili in commercio numerosi modelli semplici da usare. Tra questi sono preferibili i glicemia-senza-puntura-del-dito-/”>modelli che non richiedono di asciugare l’eccesso di sangue sulla striscia reattiva prima della lettura ed effettuano la misura senza che l’operatore debba intervenire con manovre a tempi stabiliti. Alcuni apparecchi memorizzano i valori glicemici determinati e possono essere collegati al PC. Altri modelli possono essere inseriti in schemi di collegamento per il tele-autocontrollo del diabete.
Tutti i modelli possiedono una sensibilità e riproducibilità dei risultati ritenute soddisfacenti in rapporto allo scopo, che è quello di fornire valori glicemici utilizzabili per una decisione terapeutica immediata e una rivalutazione della terapia su base retrospettiva. L’affidabilità della glicemia non dipende soltanto dall’accuratezza analitica dello strumento, ma anche dalle capacità dell’operatore e dalla qualità delle strisce reattive, quindi anche l’operatore deve essere affidabile. Per l’automonitoraggio è dunque indispensabile un addestramento del paziente o dei familiari all’uso dello strumento. Per ottimizzare la performance dell’operatore bisogna sottolineare l’importanza di lavare e asciugare accuratamente le mani
prima dell’operazione, le norme d’uso del glucometro, la sua conservazione e pulizia. In particolare, il paziente deve essere informato sull’importanza della data di scadenza delle strisce reattive.

L’autocontrollo glicemico deve, quindi, essere considerato un vero e proprio strumento terapeutico, da prescrivere, secondo precise indicazioni e modalità e con la scelta degli strumenti ritenuti idonei da parte del diabetologo; tale prescrizione deve in ogni caso essere preceduta da un addestramento pratico strutturato da parte del personale sanitario curante e accompagnata da un sistema di distribuzione capillare assimilabile, per efficienza a quello dei farmaci per la prevenzione delle complicanze croniche della malattia diabetica. E’ necessario comunque agire precocemente e in maniera aggressiva sui fattori di rischio, in primis sul controllo della glicemia. In tal senso l’autocontrollo glicemico deve integrarsi con l’aspetto educativo, deve essere rapportato al singolo paziente, alla terapia in atto e alla storia naturale della malattia diabetica.
E’ indispensabile innanzitutto che tutti i pazienti siano adeguatamente istruiti sul diabete, sulle modalità per mantenere il controllo glicemico e su un corretto stile di vita e formulare per ciascuno un programma terapeutico personalizzato, il tutto finalizzato al raggiungimento di prestabiliti obiettivi glicemici.
E’ solo in questi termini che l’autocontrollo glicemico domiciliare deve essere considerato uno strumento essenziale per il raggiungimento di tali obiettivi, permettendo ai pazienti di partecipare in maniera attiva e motivata alla cura della propria malattia.