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Che fascino la Vigata dell'800 della Stagione della Caccia

Buona prova del regista Roan Johnson



Scicli - Un lavoro di taglio e cucito, registico e scenografico, di grande efficacia. La Stagione della Caccia, in onda stasera, in prima assoluta su Rai Uno, ha restituito una Sicilia di fine 800 affascinante e solare. 

Merito del regista Roan Johnson e dello scenografo Luciano Ricceri, che hanno ricostruito la Vigata del 1880 inanellando scene girate a Marzamemi, Ispica (il loggiato del Sinatra), al Castello di Donnafugata e a Scicli, dove la fa da padrona il convento del Carmine, palazzo Massari, palazzo Bonelli Patanè e l'antica farmacia Cartia

Riconoscibili l'attore sciclitano (del teatro stabile di Catania) Riccardo Maria Tarci, la ragusana Alice Canzonieri, già protagonosta di un episodio del Commissario Montalbano

Lo sceneggiato racconta l'ossessione di un marchese siciliano per il figlio maschio, cui lasciare in eredità la "robba" e il nome. 

Grande interpretazione di Tommaso Ragno, protagonista principale insieme a Francesco Scianna del film, nel triplo ruolo di Don Totò Peluso -giovane e vecchio-, e del fratello italoamericano di questi. Convincente l'interpretazione di Orio Scaduto, Lollo Franco e di Roland Litrico. 


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