Cronaca
|
11/11/2020 09:29

Genovese e le feste con stupro: anche Roberto Bolle chiamò la polizia

Nuovi particolari sulle violenze sessuali durante i party in casa del manager

di Redazione

Il ballerino Roberto Bolle
Il ballerino Roberto Bolle

 Anche il celebre étoile della Scala Roberto Bolle chiamò la polizia la notte dell’11 ottobre scorso, disturbato come altri vicini dalle urla e dalla musica a tutto volume proveniente dall’appartamento dell’imprenditore Alberto Genovese, 43enne fondatore di Facile.it. Gli agenti intervenuti per ben due volte si erano accontentati però della promessa di abbassare la musica e se n’erano andati, senza sapere che in una camera – tra fiumi di droga e alcool – il padrone di casa stava violentando da ore una ragazzina appena maggiorenne, mentre un suo “buttafuori” impediva l’ingresso nella camera.  E’ il Corriere della sera che svela oggi i nuovi particolari dell’inchiesta milanese sui droga-party con stupro del cosiddetto “mago delle startup”.

La telefonata di Bolle, la seconda giunta quella notte alla Questura, è partita all’1.30. Il ballerino già in passato aveva presentato denunce, come altri residenti del quartiere, per gli schiamazzi e i rumori di Genovese. Per lui, attualmente in carcere, sono scattate quasi un mese dopo lo stupro contestato. Gli inquirenti hanno trovato nella sua abitazione stupefacenti d’ogni tipo a disposizione degli invitati: cocaina, chetamina e Mdma ancora posate sui piatti da cui gli si servivano a piacimento. Resta da chiarire anche il ruolo degli ospiti nella turpe vicenda, e l’eventuale presenza di altri uomini nella stanza dell’orrore. Il timore è che le giovani vittime possano essere molte di più del caso emerso finora, grazie alla denuncia dalla stessa 18enne abusata. 

Genovese ha lasciato Facile.it nel 2014 e non ha oggi alcun ruolo operativo in azienda.