La settimana più intensa e importante per il sistema moda è cominciata. Le danze si sono aperte ieri con quattro presentazioni, tra cui Blazé Milano, ma è oggi il via alle sfilate rigorosamente digitali. Riflettori puntati su Alberta Ferretti, Fendi e N.21, da guardare sulla piattaforma Milano Digital Fashion Week, una dopo l'altra. In tempi pre covid questo si sarebbe tradotto in: traffico, pioggia (non è Fashion Week senza un po' d'acqua), modelle in corsa da un backstage a quello successivo, buyer e giornalisti in ritardo per colpa del famoso traffico, ritardo di minimo mezz'ora sul calendario, tanta fame, tanta sete. E' questo il lato oscuro nascosto dietro al glamour della settimana più attesa dell'anno.
Grazie agli eventi digitali, tutti i punti sopra elencati li potete saltare a piedi pari e fare come Julia Roberts in "Pret-a-porter" di Robert Altman: stare comodamente in camera (o in una stanza d'hotel) in compagnia dello champagne mentre guardate le modelle pixelate sul televisore oggi sostituito da pc o smartphone.
Per non andare contro la corrente digitale che come un'onda ha travolto la Fashion Week milanese, eccovi una guida altrettanto virtuale per prepararvi alla settimana della moda. Tre punti di vista diversi sullo stesso argomento: il mondo delle sfilate visto dalle modelle, dagli stilisti e da chi vuole ironizzare sulle dinamiche pazze di questa realtà ancora più folle.
1. Pret-a-porter
Locandina di "Pret-a-porter" di Robert Altman
Se avete dato un'occhiata al parterre di nomi, resterete ancora più sorpresi nel sapere che il cast si compone pure di stilisti del calibro di Jean Paul Gaultier, Gianfranco Ferrè, Sonia Rykiel. "Pret-a-porter" esce nel 1994, ma l'idea germoglia dieci anni prima, quando il regista Robert Altman si reca a Parigi con la moglie per assistere a una sfilata. Capisce subito che la moda funziona in un modo tutto suo: lo trova appassionante. Lo divertente così tanto che decide di raccontarlo.
Riunisce un cast incredibile: Sofia Loren, Marcello Mastroianni, Julia Roberts, Lauren Bacall, nei panni di giornalisti, editori dei più importanti magazine al mondo, fotografi emergenti (e ambitissimi), stilisti, modelle. Il risultato è una cronaca piuttosto veritiera e ironica, resa ancora più realistica dalla comparsa dei sopracitati stilisti nei panni di se stessi.
Un film assolutamente da recuperare e recuperabile su Youtubecon noleggio o acquisto. Amerete la giornalista ficcanaso Kitty Potter, interpretata da Kim Basinger, gli intrighi, i colpi di scena senza senso e i colpi di testa senza senno. Vi emozionerete ad intrufolarvi nel backstage di Christian Dior all'epoca diretto da Gianfranco Ferrè e senza accorgervi finirete per cercare volti familiari nelle prime file delle gloriose passerelle. PR storiche, giornaliste che amate leggere, stylist e fotografi che hanno costruito il vostro personale immaginario di moda.
2. Catwalk
Locandina di "Catwalk" di Robert Leacock
In un crescendo di emozione, il secondo film che vi proponiamo è "Catwalk". In realtà si tratta di un docu-film, diretto da Robert Leacock nel 1995. La telecamera si sposta dietro le quinte delle "catwalk" per mostrare cosa succede alle modelle prima di solcare le passerelle delle grandi firme. Per tutto il documentario seguirete la top model Christy Turlington tra le sfilate Primavere/Estate 1994 a Milano, Parigi e New York. Assisterete alle frecciatine che Christy e la giovanissima Kate Moss lanciano alla collega Naomi, ai power nap tra un fitting e l'altro. Ai gradini di normalità alla base di un mondo mostrato sempre per il "top".
Il film lo potete guardare gratis su Youtube. A cullare la nostalgia che il film vi lascerà, ci pensa la canzone "Jazz is Paris" di Malcom McLaren. Ogni volta che la canticchierete sarà come essere seduti a tavola con Christy, mentre appoggia teneramente la testa sulla spalla dell'amico e stilista Azzedine Alaia (che ci manca tanto).
3. Dior and I
Locandina di "Dior and I" di Frédéric Tcheng
Ecco il film giusto per finire quella confezione di Kleenex che tenete sul comodino. "Dior and I", un tempo disponibile anche su Netflix, è il documentario che ha puntato i riflettori a tutti gli effetti sullo stress pre-sfilata. Ma non solo. A maggior ragione se lo stilista in questione è Raf Simons, arrivato affannato alla Maison Dior nel 2012. Quella collezione è una corsa contro il tempo: nuovi rapporti professionali, emozioni fortissime, responsabilità e aspettative alle stelle.
"Dior and I" è tutto questo e molto più. Un punto di vista intimo sullo stilista che ora lavora al fianco di Miuccia per Prada, in generale su quello che si nasconde dietro a un vestito: fatica, paura, insicurezza. Ma anche creatività, emozione e tantissima passione. Tutto culmina in quei pochi minuti di spettacolo che chiamiamo sfilata:i solchi segnati dalle difficoltà di questo mestiere riempiti della più rinfrescante soddisfazione.