Palermo – Spunta l’ombra di un cocktail fatale dietro il decesso di Vittoria Campo: il malore improvviso, e il successivo infarto, potrebbero essere stati causati dall’ingestione di sostanze stupefacenti. Gli esami tossicologici eseguiti al pronto soccorso dell'Ingrassia, dove la ragazza è giunta priva di sensi lunedì pomeriggio, hanno trovato tracce di metadone e cocaina nel sangue: se siano state l’effettiva causa del decesso, un fattore scatenante o concomitante, lo stabilirà l’esame autoptico eseguito ieri al Policlino. La 23enne non s’era più ripresa dalla morte del fratello, improvvisa e prematura come la sua, avvenuta esattamente a due mesi prima, l’1 settembre: una ricorrenza che potrebbe indizio di un tragico gesto.
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Un abisso di dolore in cui chi ci sprofonda non risale più del tutto. C’è anche la crisi personale in cui era entrata "quando un incidente al ginocchio le ha impedito di continuare a giocare a calcio", raccontano gli amici più stretti. "Non era più lei" la studentessa solare, sportiva e piena di voglia di vivere che avevano conosciuto alla facoltà di Beni culturali dell'università: "Si era chiusa in sé stessa, ma non ci siamo accorte che la situazione fosse così grave" sussurrano dal suo ex spogliatoio. Già nell’indagine sulla morte di Alessandro Campo era spuntato fuori del metadone, contenuto nelle confezioni trovate nella casa di Favignana dove il 25enne s’era trasferito per un lavoro temporaneo estivo.
L’autopsia sul suo corpo s’è conclusa da settimane ma non ha sciolto le cause dell’arresto cardiaco, se dovute a patologie pregresse, malformazioni congenite nascoste o addirittura al vaccino Covid come tanti hanno insinuato sui social. La sorella era sola quando la mamma - rientrando in casa, a San Martino delle Scale - l'ha trovata incosciente e nessuno è in grado di riferire cosa sia successo nelle ore precedenti il malore, utili a stabilire un’eventuale intossicazione o choc anafilattico. E comunque "non era neanche vaccinata, state zitti" ha detto la madre, costretta a rompere il silenzio per evitare che la vicenda, già tanto funesta, venisse pure strumentalizzata dai no vax.