Attualità
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04/12/2021 12:48

Ecco la “Domenica con” di Simonetta Agnello Hornby

di Ansa

Capo negoziatore Iran all'ANSA, 'non faremo marcia indietro'
Capo negoziatore Iran all'ANSA, 'non faremo marcia indietro'

ROMA, 04 DIC “Io sono fiera, come tutti i
siciliani, dei giudici che abbiamo avuto: Falcone, Borsellino,
Livatino e molti altri che hanno pagato con la vita l’impegno
per la giustizia. E dico con orgoglio che questi uomini erano
siciliani, che sapevano che avrebbero potuto perdere la vita e
hanno continuato a fare il loro dovere. Quando mi dicono:
‘Sicilia mafia’, io rispondo” ‘Sicilia Falcone'”. La Sicilia
antimafia, ma non solo: una regione che l’avvocatessa scrittrice
Simonetta Agnello Hornby porta sul piccolo schermo, scegliendo e
commentando il palinsesto della “Domenica Con”, lo spazio curato
da Giovanni Paolo Fontana ed Enrico Salvatori, in onda domenica
5 dicembre dalle 14 alle 24 su Rai Storia.
   
Un palinsesto in cui nel pomeriggio, partendo dalle “radici”
della sua Palermo e dal Gattopardo secondo Ugo Gregoretti, si
intrecciano le storie di Falcone e Borsellino, della Sicilia
secondo John Turturro e voci e volti di donne, dalla cantautrice
Rosa Balistreri alla fotoreporter Letizia Battaglia. E alle
donne siciliane, alla battaglia per i diritti dedica anche il
doc “Volere Votare” che le evoca scene familiari: “In Sicilia,
la libertà vera è stata quella del voto”.
   
In prima serata la scrittrice sceglie la Sicilia al cinema in “A
ciascuno il suo” di Elio Petri, tratto da Sciascia, con Gian
Maria Volontè e Irene Papas. In seconda serata, invece, c’è
“Vigàta nel cuore”, l’omaggio affettuoso ad Andrea Camilleri:
“Andrea è stato un grande uomo e noi siciliani gli dobbiamo
tanto”.
   
La domenica di Simonetta Agnello Hornby si chiude con il doc “Io
& George”, il viaggio da lei fatto con il figlio, affetto da
sclerosi multipla, dall’Inghilterra alla Sicilia. Un’occasione
per riflettere sul tema della disabilità e per tornare a parlare
del “cuore” dei siciliani: “I siciliani, sulla disabilità, sono
straordinari: quando abbiamo fatto ‘Io e George’, appena
notavano che aveva bisogno, intervenivano. In Sicilia c’è sempre
questo aiuto immediato a chi non è abile, uomo o donna,
straniero o no. Sappiamo che dobbiamo aiutarci tra di noi e
aiutare il prossimo”. (ANSA).