Bibi Ballandi è morto a 71 anni. Suo il merito della rinascita di Fiorello. Fu a fianco di Fabrizio De Andrè e Lucio Dalla
di Redazione

Imola, Bologna – E’ morto, all’età di 71 anni, il produttore televisivo Bibi Ballandi, noto per le sue innumerevoli trasmissioni di successo. Sui social il tamtam dei personaggi con cui ha lavorato, da Rosario Fiorello ad Antonella Clerici.
«Questa sera #il rosario della sera su @radiodeejay non andrà in onda. Neanche domani. Bibi Ballandi è volato in cielo. Profondo dolore»: è il tweet di Rosario Fiorello che al produttore bolognese deve il suo passaggio in Rai e la sua rinascita artistica dai tempi di Stasera pago io.
Manager di importanti personaggi televisivi e soprattutto produttore di alcune delle più famose trasmissioni di intrattenimento degli anni Novanta e Duemila, come Ballando con Le Stelle, Ti Lascio una Canzone, e degli spettacoli di varietà di Fiorello, Gianni Morandi, Adriano Celentano, Renato Zero e Giorgio Panariello. Ballandi aveva avuto un tumore tra il 2005 e il 2011, dal quale aveva detto di essere guarito.
Ballandi era nato a Bologna il 26 giugno 1946, Negli anni Sessanta e Settanta lavorò come produttore e manager per alcuni dei più importanti cantanti e cantautori italiani, da Al Bano a Orietta Berti a Mina a Lucio Dalla a Fabrizio De André. Iniziò a collaborare con la RAI nel 1979, e si specializzò negli anni Novanta nella produzione dei varietà di comici e cantanti, soprattutto quelli del sabato sera, diventando il più importante produttore italiano di intrattenimento.
Fondò la discoteca Bandiera Gialla
Figlio di un ex tassista che aveva cominciato ad accompagnare cantanti e orchestre in giro per l’Emilia Romagna, dopo la fine degli studi di terza media approda nel mondo dello spettacolo per diventare manager di diversi artisti. Negli anni Sessanta lavora al fianco di Al bano, Orietta Berti, Little Tony, Ruta Pavone. Sono degli anni Settanta invece le collaborazioni con Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Fabrizio De André e Roberto Vecchioni. È stato Bibi, insieme ad alcuni altri, a fondare nel 1983 la storica discoteca «Bandiera gialla» di Rimini.
La scoperta del tumore al colon
“È venerdì 1° luglio 2005, sto andando al concerto di Fiorello a Macerata, sono quasi all’altezza di Loreto, inizio a vedere la basilica. Squilla il cellulare, è l’oncologo Ermanno Leo e mi dice che lunedì mattina devo essere a Milano per operarmi al colon retto, ho un tumore. Mi sembra impossibile, mi metto a piangere. Dico al mio collaboratore Claudio di uscire a Loreto. Entro piangendo dentro la basilica, c’è una statua di Padre Pio, mi accoglie e prego. Il lunedì affronto 14 ore di operazione, avevo sette linfonodi, non sarei arrivato a Natale se non avessi fatto la colonscopia. Mia madre, che oggi non c’è più, aveva insistito. Gli angeli custodi esistono, ha ragione il Papa”.
Ripeteva spesso di non avere figli, come fosse tra i più grandi rimpianti della sua vita. Diceva che i suoi figli sono gli artisti, Fiorello su tutti, e quando lo chiamava Ballandi interrompeva qualsiasi cosa stia facendo.
Al suo fianco è stata Lella, la moglie consigliera, che conosceva da quando aveva 20 anni e faceva l’estetista. La chiamava «stella», come fossero appena fidanzati. Dopo 6 anni di malattia ne era uscito. Dopo 60 chemioterapie, il tumore si ripresentò nel 2008 al fegato.
Il sogno di far tornare Mina in TV
Il suo sogno professionale irrealizato? Che un giorno Mina, grazie allo Spirito Santo, si alzasse e dicesse: «Ora chiamo Bibi e facciamo uno show importante».
© Riproduzione riservata