Economia
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23/06/2018 09:50

Contro dazi Usa: più cari Levi’s, Harley Davidson e whisky

La risposta a Donald Trump

di Irene Savasta

jeans levi's
jeans levi's

Sono arrivati in Europa ieri sera i Dazi USA imposti dall’amministrazione Trump. L’Europa, per rispondere a queste misure, ha deciso di effettuare dei contro-dazi, instaurando una specie di guerra economica. Dai jeans Levi’s alle motociclette Harley Davidson, dal succo d’arancia al burro d’arachidi “made in Usa”: sono questi i prodotti che rischiano di subire gorossi rincari nel mercato europeo. Gli Stati Uniti hanno imposto dazi contro le esportazioni europee di alluminio e acciaio.

Nella lista dei prodotti Usa a cui si applicherà un dazio del 25% compaiono ovviamente diversi prodotti legati all’alluminio e all’acciaio. Ma la Commissione ha scelto di colpire anche i simboli dell’America per reagire all’offensiva protezionista di Donald Trump: bourbon, whisky, sigari, sigarette e altri prodotti del tabacco; jeans e magliette di cotone; vari tipi di succo d’arancia e di mirtillo, di riso parboil e di mais confezionato; motociclette sopra i 500 cm3 di cilindrata, imbarcazioni e yacht, motori per barche, canoe e carte da gioco (l’unico prodotto con un dazio aggiuntivo limitato al 10%). Il valore complessivo delle esportazioni americane che subiranno la rappresaglia europea è di 2,8 miliardi di euro. Un’altra lista di prodotti da 3,5 miliardi di euro è pronta, con i dazi che entreranno in vigore se e quando l’Organizzazione mondiale del commercio darà ragione all’Ue sul ricorso presentato contro gli Stati Uniti.

Ma a Bruxelles e nelle capitali dell’Ue si inizia a temere una contro-rappresaglia di Trump, che potrebbe andare a colpire un settore molto più strategico per l’economia europea: le automobili. Il rischio di escalation verso una vera e propria guerra commerciale è reale, vista la totale imprevedibilità di Trump. Gli effetti dei contro-dazi potrebbero vedersi nei negozi fra un mese, anche se ancora sulle tempistiche non c’è certezza. I dazi si applicano infatti soltanto ai prodotti esportati dagli Usa dopo il 22 giugno e occorrerà un mese perché arrivino ai consumatori finali.