Cronaca
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10/03/2019 18:44

Sebastiano Tusa, il lottatore

Aveva compiuto 66 anni in agosto

di Redazione

Sebastiano Tusa senza capelli
Sebastiano Tusa senza capelli

Palermo – Nella foto di qualche tempo fa, senza capelli, sorrideva inforcando i suoi occhiali inconfondibili. Sebastiano Tusa aveva combattuto la malattia come un leone. 

Tusa era nato a Palermo il 2 agosto 1952. Archeologo, Soprintendente del Mare, professore di Paletnologia presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli: decine gli incarichi ricoperti nel corso della sua vita professionale, tra cui anche quello di docente a contratto presso l’Università Philipps di Morburgo, in Germania.

Tusa, archeologo marino, era noto anche a livello internazionale. Si era laureato alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma e si era specializzato in Archeologia Orientale con una tesi in Paletnologia. Nel 2003, durante scavi da lui diretti nell’isola di Pantelleria, furono trovati tre ritratti imperiali romani.

Nel 2004 viene nominato come primo Sovrintendente del Mare da parte dell’assessorato dei Beni culturali della Regione Siciliana. Ha organizzato missioni archeologiche in Italia, Pakistan, Iran e Iraq. Nel 2005 ha guidato gli scavi a Mozia, riportando alla luce, sulla strada sommersa che conduce all’isola, delle strutture identificabili come banchine.

Nel 2008 ha realizzato un film documentario con Folco Quilici sulla preistoria mediterranea a Pantelleria. Gli scavi da lui promossi, e condotti sul campo da Fabrizio Nicoletti e Maurizio Cattani, hanno anche confermato il ruolo di Pantelleria come «crocevia per i mercanti» in epoca antichissima.

Figlio di un altro famoso archeologo, Vincenzo Tusa, laureato in Paletnologia, sposato con la direttrice del Museo d’Arte contemporanea e moderna di Palazzo Riso a Palermo, Valeria Patrizia Li Vigni, padre di due figli, Vincenzo e Andrea, Tusa era un dirigente della Regione Siciliana. Negli anni novanta era stato responsabile della sezione archeologica del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro. Dopo avere in parte abbandonato la ricerca sul campo, si era occupato di amministrazione dei beni culturali nei ruoli della Regione Siciliana, guidando la Soprintendenza di Trapani. Nel gennaio 2010 era stato nominato Socio Onorario dell’Associazione Nazionale Archeologi.

Nel 2012 era tornato a dirigere la Soprintendenza del mare, prima di essere chiamato un anno fa dal Governatore Musumeci a ricoprire l’incarico di assessore ai Beni Culturali. L’ultima sua iniziativa di grande richiamo era stata l’allestimento di una mostra di Antonello da Messina al Palazzo Reale di Milano.

Sebastiano Tusa era diretto in Kenia, per partecipare a una conferenza internazionale promossa a Malindi dall’Unesco dopo le ricerche sottomarine condotte dal suo staff, di concerto con il direttore del Museo Nazionale di Malindi Caesar Bita, che avevano evidenziato grosse potenzialità nell’ambito dei ritrovamenti sotto la superficie dell’oceano indiano. L’Unesco ha espresso interesse a fare campo a Malindi per farne il centro di interesse storico e di recupero delle tradizioni e della cultura di tutto il Kenya. Il professor Sebastiano Tusa, Soprintendente del mare della Regione siciliana, era stato chiamato proprio in virtù della sua competenza nel settore dell’archeologia marina.

Tusa era quindi un tecnico prestato alla politica che lo aveva chiamato per rifondare il settore dei Beni culturali in Sicilia, essendo stato un interprete attento e un conoscitore delle dinamiche, ma anche delle criticità, che attraversano il settore.

Oggi sono in tanti a esprimere conrdoglio per la sua scomparsa che secondo l’Associazione Nazionale Archeologi «lascia un vuoto irreparabile» Tusa era socio onorario dell’associazione che lo ricorda come archeologo di rara sensibilità umana e professionale, coraggioso e lungimirante innovatore, capace di incoraggiare ed infondere ottimismo nei suoi allievi e collaboratori».