Cronaca
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20/11/2019 18:05

Omicidio Lucifora, i Ris partono da una caramella. VIDEO

Ancora nessun iscritto nel registro degli indagati, ma l'attenzione degli investigatori si sarebbe concentrata su due persone

di Redazione

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La Vita In Diretta
La Vita In Diretta

Modica – I Ris di Messina partono dai resti di una caramella, masticata e sputata sull’uscio della casa di Peppe Lucifora.

Nulla viene tralasciato nella ricostruzione dell’omicidio del cuoco 58enne modicano soffocato dieci giorni fa nella sua casa del quartiere Dente a Modica. A rivelarlo è la trasmissione di Rai Uno, condotta da Lorella Cuccarini, La Vita in Diretta. 

Oggi il Reparto investigazioni scientifiche (Ris) di Messina, al terzo piano di una palazzina nel Vico 11 febbraio, al quartiere Dente, ha passato al setaccio l’appartamento del noto personaggio popolare, che, come sostenuto dall’autopsia effettuata dal medico legale Giuseppe Iuvara, sarebbe morto per asfissia da soffocamento.

Peppe è stato picchiato -l’autopsia ha accertato la frattura della mandibola- e soffocato; a Peppe Lucifora, massacrato anche di botte, sarebbe stata chiusa le bocca impedendogli di respirare. I suoi polmoni sono stati trovati pieni di sangue. 

All’interno dell’appartamento è stata trovata della droga, cocaina e forse non solo quella.

Tutti descrivono Peppe come un uomo limpido, gioioso e quasi senza filtri, ma chiusa la porta, la sera, cosa accadeva in quella abitazione? La sua sfera privata, da omosessuale dichiarato, è stata ovviamente messa al setaccio dagli inquirenti che stanno analizzando ogni elemento rinvenuto all’interno di un appartamento che appariva sì in disordine, ma non messo a soqquadro.

Chi ha fatto uso della droga trovata nell’appartamento? Forse l’assassino? L’esito dell’esame tossicologico potrà dare delle risposte importanti così come capire se Peppe quella sera ha tentato in qualche modo di difendersi ed ha addosso tracce organiche che possano ricondurre all’autore o agli autori di un delitto così efferato.

Da qualche giorno sul tavolo degli inquirenti sono arrivati anche i tabulati telefonici del traffico registrato dalla scheda del 58enne. A tal proposito pare siano già state diverse le persone sentite e controllate dai militari, soggetti che più frequentemente hanno chiamato Peppe nei giorni precedenti la sua morte. Anche in questo caso si stanno verificando contatti, anche in paesi limitrofi, che, dalla sfera personale a quella lavorativa, hanno avuto a che fare con il cuoco modicano.

Stando a quanto rivelano alcuni vicini pare che Peppe non avesse un compagno fisso, ma negli ultimi tempi era stato visto più frequentemente con due uomini. Si parla di una persona originaria di Palermo, con la quale Peppe è andato anche a comprare degli elettrodomestici e di una persona definita come «di corporatura imponente».

Al momento però rimane il dato oggettivo che nessuno risulta inserito nel registro degli indagati.