Conte e Di Maio volano in Libia, il colpo di scena dopo quasi 4 mesi di prigionia
di Redazione

Trapani – Sono stati liberati i 18 pescatori di Mazara del Vallo sequestrati, con i loro due pescherecci, da oltre 100 giorni in Libia. Il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio sono volati stamani a Bengasi, roccaforte del generale Khalifa el-Haftar, per la liberazione dei nostri connazionali: era questo il motivo, non rivelato, che aveva portato il presidente del Consiglio a posticipare a stasera il regolamento di conti con Iv. “Era ora! L’Intera comunità li sta aspettando – commenta Salvatore Quinci, il sindaco di Mazara del Vallo -. Siamo davvero felici, sappiamo che questi sono momenti importanti”. “Finalmente, aspettavamo questo regalo” esclamano i familiari radunatisi davanti alla sede del Comune trapanese.
Natale a casa quindi per gli 8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi arrestati dalle motovedette e detenuti dal regime libico dal primo settembre scorso, con la scusa dello sconfinamento marittimo: secono le autorità nordafricane stavano pescando all’interno di quella che ritengono essere un’area di loro pertinenza. “Sono scaramantico – aveva detto Leonardo Gancitano, uno degli armatori, pochi istanti prima della conferma -. Se non fosse stato vero sarebbe stato uno schiaffo terribile”. “Per me un’emozione assurda – aggiunge Marco Marrone, armatore della Medinea – ho pianto come un bambino”. “Stamattina questa notizia mi ha fatto rinascere dopo tre mesi bui di disperazione – afferma Rosetta Incargiola, mamma di Pietro Marrone, uno dei fermati -. Non vedo l’ora di riabbracciare mio figlio”. Polemizza invece il leader della Lega, Matteo Salvini: “Oggi sono 108 giorni dal sequestro, con comodo…”
© Riproduzione riservata