Prodotti tradizionali e alternativi al contempo, guarniti di aromi e rimandi culturali
di Redazione

Ragusa – Non ci sono mica solo il panettone all’amaro di Ciccio Sultano o il quello al cous cous di La Mantia a stuzzicare la fantasia dei golosi: quest’anno gli chef siciliani si sono sbizzarriti e ne hanno fatti di tutti i colori e per tutti i gusti. Da Messina il bakery chef Francesco Arena e il pasticcere Lillo Freni si distinguono per il panettone Didyme (foto), dedicato alla dea greca: è farcito con cubetti di arancia siciliana, capperi canditi e una riduzione di Malvasia delle Lipari; rifinito con una copertura di cioccolato all’82% lavorato a freddo e aromatizzato al fior di sale di Trapani. Altra particolarità, le 7 mandorle dorate sulla superficie, quante le isole delle Eolie, e la pioggia di granella al pistacchio per ricordare che Salina è la più verde dell’arcipelago.
Il Pankarretto di Santi Palazzolo è salato alla birra sicilian Pale Ale di Bruno Ribadi e farcito con peperoni verdi e rossi, olive nere, pomodori secchi e ancora capperi di Salina; ma il maestro pasticcere ha sfornato anche il pandoro artigianale al mandarino tardivo di Ciaculli. Da Ferla, in provincia di Siracusa, Francesco Manuele propone “Essenza”: il panettone agli agrumi di Sicilia e zafferano, con canditi di limone e mandarini e cubetti di gelatina di latte di mandorla. “Mio” è la creazione della stella Michelin chef Pietro d’Agostino, a taormina/144566″ >Taormina, che utilizza un Nocellara dell’Etna che cresce a quota mille e miele di Zafferana. Degno di menzione, infine, il Panett’Olio della pasticceria Reale di Castrofilippo, in provincia di Agrigento, con l’olio di produzione di Terre di Zaccanello.
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