Attualità
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05/08/2022 10:25

Clima: arrivano granchi fantasma e vermocani, se ne vanno gamberi e triglie

Sulle nostre tavole avremo presto nuove specie da mangiare

di Redazione

Sulle nostre tavole avremo presto nuove specie da mangiare
Sulle nostre tavole avremo presto nuove specie da mangiare

 Ragusa – Il Mediterraneo ribolle per il surriscaldamento globale e diventa sempre più tropicale. Secondo l’Ipcc, Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, la temperatura media è aumentata di quasi un grado in 10 anni: sembra poco ma, in fondo al mare, la mutazione si sente eccome. Sulle coste della Sicilia le conseguenze sono già evidenti: l’arrivo di inquietanti specie aliene, ma anche “gli scogli denudati delle alghe e la scomparsa di gamberetti e triglie di fondale sono chiari sintomi di uno stravolgimento dell’ecosistema” avverte il biologo Domenico Macaluso, direttore scientifico di Wwf Sicilia e ispettore in Geologia marina dei Beni culturali della Regione. L’ultima trasformazione osservata nel Canale di Sicilia è al Banco di Graham, la piattaforma rocciosa a circa sei metri dalla superficie marina tra Sciacca e Pantelleria.

Qui i ricercatori hanno scoperto “ampie colonne di degassamento, del diametro di 33 metri: è stato analizzato il gas e si tratta di metano”. In quest’area al largo delle coste meridionali dell’Isola “la linea isotermica è pressoché scomparsa e a 30 metri di profondità troviamo acqua calda – continua l’esperto -. Questa ha iniziato a invadere il Tirreno da Sud, partendo dalle Egadi e ha proseguito verso nord, interessando uno specchio di mare sempre più ampio e a profondità crescenti”. Per flora e fauna “questo è molto preoccupante – aggiunge Macaluso -. I pesci abituati alle normali temperature del Mediterraneo scappano alla ricerca di acque più fredde e qui arrivano le specie tropicali, distruttive”. Ad esempio, “all’inizio di quest’anno a Lampedusa è stato pescato un granchio blu di oltre 2 chili: è il principale predatore dell’area dello Sherki tra Sicilia, Sardegna e Tunisia: sta facendo razzia di gamberi e gamberetti”.

“Non ultimi – prosegue – il vermocane (foto 1), un verme che mangia persino i coralli, e il corridore atlantico (foto 2), granchio alieno che divora le alghe e che potrebbe mettere a repentaglio i banchi di Posidonia oceanica. Mentre ad attentare alle tartarughe caretta caretta appena nate ci pensa il granchio fantasma (foto 3), già avvistato alla foce del Platani e al fiume Magazzolo”. La situazione è in così rapida evoluzione che Macaluso non riesce a fare previsioni per il futuro, neanche a breve-medio termine: “Non riesco a immaginarlo, senza dubbio sarà stravolto da un’evoluzione forzata. L’unico modo per proteggerci e salvare il pesce locale – conclude – è pescare le specie aliene, come il prelibato granchio blu. Ma per questo mancano ancora mezzi e cultura”.