Lucrezia Di Matteo ha la fascia Miss Ragusa Barocco e partecipa alle pre-finali di Fano
di Giuseppe Savà


Ragusa – “Ciò che resterà di noi è ciò che noi abbiamo donato al mondo”.
Lucrezia Di Matteo è ragusana, ha 28 anni, è candidata alla fascia di Miss Italia, posa con Beatrice, un’asina ragusana, e davanti a un caffè, a Marina di Ragusa, racconta: “A 17 anni sono stata bocciata a scuola”.
E’ decisamente fuori dalle attese questa ragazza di bella intelligenza, capelli ricci morbidi, che -adolescente- fu vittima di bullismo: “I miei compagni mi prendevano in giro, perché avevo il seno piccolo, i capelli ricci e folti, ed ero una sognatrice”. Quanto bastò per indurre in lei uno scoraggiamento, il mollare la presa, le assenze (tante!), la bocciatura.
Oggi Lucrezia ha una laurea in Scienze e tecniche psicologiche all’Università di Messina, si sta specializzando in Psicologia e neuroscienze cognitive, ha seguito i corsi della criminologa Roberta Bruzzone, ha unghie semplici, non ha extension alle ciglia e parla dei suoi studi sul “narcisismo maligno” e sulla “manipolazione affettiva”.
“Da ragazza piastravo i capelli, ero condizionata dal giudizio degli altri, mi sentivo emarginata, avevo paura di non piacere”.
E’ affascinata dagli studi sulla mente umana, Lucrezia, sul ruolo che i docenti hanno, di pigmalioni dei propri studenti: “Un professore che infonde sicurezza ai propri alunni può invertire un circolo negativo che pian piano può degenerare nella sfiducia, nell’abbandono degli studi”, dice forse pensando alla propria di esperienza.
Parliamo di narcisismo e subito corregge chi la intervista: “Non esiste solo un narcisismo degli uomini a scapito delle donne, non hanno ancora inventato il copyright di genere sul narcisismo. Siamo abituati a parlare di uomini narcisisti, e a ragione, ma il narcisismo può colpire anche le donne, le mamme…”
Il sogno di partecipare a Miss Italia da piccola, davanti alla Tv, con mamma e papà, poi la fascia Miss Ragusa Barocco e le pre-finali di questi giorni a Fano.
Lucrezia ha le idee chiare: prima gli studi, il lavoro, la dedizione alla formazione di lei come professionista.
La fascia di Miss Italia? Se son rose fioriranno.
Parla delle sue cadute questa donna dagli occhi verdi e dalla carnagione mediterranea, delle sconfitte che la vita le ha riservato, e per questo ha scelto di posare con un’asina, Beatrice, identitaria del territorio, animale empatico, vittima di pregiudizio.
Già i pregiudizi. Lucrezia li conosce.
Canta “Quello che le donne non dicono”, di Fiorella Mannoia, ama il film “Le pagine della nostra vita”, la storia di un marito che ama la moglie vittima di Alzheimer fino all’ultimo giorno della sua vita.
Le cose importanti della vita? “Quello che doniamo agli altri. Quando il nostro corpo non ci sarà più e la nostra mente si sarà spenta, resteranno i nostri gesti di generosità verso il prossimo”.
Lucrezia è già Miss Italia, così.
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