Aveva 83 anni ed era malato da tempo. I Camaleonti sono stati la via italiana al Beat, oggi tutte le figure di spicco del gruppo non ci sono più
di Redazione

Milano – Si è spento a 83 anni Livio Macchia, bassista, cantante e colonna dei Camaleonti. Dalla Milano beat al successo sanremese, ha attraversato decenni di musica italiana con garbo, talento e coerenza. La sua voce ha segnato un’epoca, tra armonie vocali e successi senza tempo come L’ora dell’amore ed Eternità.
Capelli ricci, baffoni a manubrio, un’estetica riconoscibile e quell’identità musicale di chi non aveva mai davvero abbandonato il palco — nemmeno con la malattia, nemmeno a 83 anni. Pochi giorni prima della sua morte, Livio Macchia era tornato a suonare per celebrare i 60 anni dei Camaleonti, la band che aveva fondato nel 1965 e con cui aveva attraversato intere stagioni della musica italiana. Il concerto, intitolato “Livio Macchia & Friends” e tenutosi a Roca Nuova, nel Salento, terra delle sue origini, è stato il suo ultimo abbraccio al pubblico. Un’esibizione che oggi risuona come un addio gentile e irripetibile.
I Camaleonti non furono solo un gruppo di successo, ma una presenza costante nella cultura popolare italiana per oltre mezzo secolo. Livio Macchia ne è stato il cuore discreto, il punto fermo tra i molti cambi di formazione, capace di tenere insieme spirito beat e sensibilità melodica.
© Riproduzione riservata