La ex moglie del presentatore ha parlato in un'intervista: «Neanche so di cosa è morto»
di Redazione

Roma – «Non ritengo giusto che la segretaria abbia accesso alla stessa frazione di eredità dei figli Tiziana e Alessandro»: a un mese dalla morte di Pippo Baudo, avvenuta il 16 agosto, e a due giorni dall’apertura del testamento del conduttore, che avrebbe destinato a Dina Minna, sua storica assistente, quasi la stessa frazione di eredità (si parla di un patrimonio da 10 milioni di euro) andata ai figli, a prendere posizione è Katia Ricciarelli, ex moglie di Baudo, in un’intervista al Messaggero.
Nel colloquio, Ricciarelli lamenta di non essere stata informata né dello stato di salute di Baudo, con cui è stata sposata dal 1986 al 2004, né della sua scomparsa: «Non so neppure di cosa è morto». E spiega di non aver chiesto, al momento del divorzio, alcun assegno di mantenimento: «Per mia scelta. Pensi che al momento del matrimonio, nel 1986, io e Pippo scegliemmo pure di fare la separazione dei beni. Ho sempre preferito avere un’indipendenza economica: lavoro da una vita e non ho bisogno di nulla. Ma se tutte le segretarie sono trattate così, forse ho sbagliato mestiere».
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