Ragusa – È davvero una sorta di “limbo” quello che attende d’ora in poi i siciliani che si recano in pronto soccorso a causa di patologie differenti dal Covid da contagiati, o che scoprono lì di esserlo. L'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha varato infatti un nuovo piano ospedaliero che prevede – per tutte le strutture pubbliche dell’Isola - di mantenere reparti dedicati per pazienti positivi con i sintomi respiratori tipici del Coronavirus (al momento circa il 20% del totale); e sistemare invece nelle cosiddette "bolle" – in slang sanitario, stanze di isolamento ricavate nei reparti non Covid – chi viene appunto ricoverato per altre malattie più gravi e urgenti.
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Una maniera anche per scongiurare il rischio che la recrudescenza di infezioni sul territorio impenni la percentuale di pressione in corsia. Se le condizioni strutturali non consentono di separare i percorsi, i singoli ospedali dovranno arrangiarsi da soli allestendo specifiche aree Covid, con specialisti delle diverse patologie patite dai degenti. Stop, dunque, ai Covid hospital generici. Per settimane la bozza è rimasta chiusa nei cassetti, bloccata dalle resistenze di una parte dei camici bianchi e di alcuni alti dirigenti dell'assessorato: la risalita pandemica – che vediamo ogni giorno, nei bollettini quotidiani del ragusano - deve averli convinti ad aprirli. Adesso, però, arriva la parte piu’ difficile: far "digerire" la nuova formula agli operatori sanitari dei reparti che, finora, non hanno mai visto un positivo.