Serve un lockdon totale
di Redazione


Ragusa – Un dato che nessuno ha messo in evidenza: il contagio degli ultimi giorni a Ragusa cresce più di quello della provincia di Bergamo.
Ragusa, zona arancio, Bergamo, zona Rossa.
E ancora, Ragusa, covid free, o quasi, con numeri di positivi irrilevanti, gestibili, per lo più, fino a poche settimane fa, e Bergamo, la provincia che ha subito più lutti dall’impeto funesto del Covid-19, che proprio lì, nei primi mesi dell’anno e fino alla fine dell’estate, ha lasciato una traccia indelebile, triste, del suo passaggio in Italia.
Incremento di 1,500 nella provincia di Bergamo con dati riconducibili ai trascorsi 7 giorni, più 1.000, invece, nella provincia di Ragusa nel medesimo intervallo statistico.
Bergamo e provincia contano più di un milione di abitanti, Ragusa, invece ne somma appena 300.000. La differenza, purtroppo, la fanno i numeri della popolazione del territorio. Ragusa, ha un quarto appena degli abitanti della provincia lombarda. E avere gli stessi contagi di una circoscrizione regionale che è 4 volte più grande, non solo per km quadrati espressi sulla cartina geografica ma anche in termini di popolazione, non è certamente un numero positivo su cui poter sonnecchiare ancora. I numeri di Ragusa oggi fanno paura. Non bisogna più girarci attorno, utilizzando mezzi termini, o perifrastiche accomodanti. La politica deve intervenire, subito, con immediatezza, o sarà veramente una catastrofe sanitaria ingestibile, da qui ai prossimi giorni.
Lockdown? Sì.
Basta guardare le foto delle domeniche al mare, delle gite fuoriporta, dei conviviali nelle case di campagna. Tutte scene documentate sui social network, ci mancherebbe, che ci danno la misura di questa febbre da superficialità dei ragusani. Azzardi che poi si tramutano in positività al Covid, e strutture sanitarie al collasso.
Che tanti non abbiano ancora capito la drammaticità della contingenza è un dato di fatto. Non spetta a questo giornale agire da moralizzatore per arginare i comportamenti rischiosi dei cittadini iblei. Intervengano gli organi di controllo competenti.
Ragusa non ha strutture sanitarie idonee a poter accogliere uno tsunami di malati.
Che si comprenda questo, almeno.
© Riproduzione riservata