Roma - La mamma di Raffaella Carrà è morta a 63 anni proprio per tumore al polmone, quindi si tratta innanzitutto di una questione genetica. E poi se una persona fuma il destino è quasi inevitabile”. È quanto affermato dal prof. Giacomo Mangiaracina, medico chirurgo, docente di Salute pubblica all’Università La Sapienza, Presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione, fondatore e Presidente della Società Italiana di Tabaccologia, intervenuto ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi” condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, in merito alla morte di Raffaella Carrà che si è spenta all’età di 78 anni a causa, secondo indiscrezioni riportate da alcuni organi di stampa, di un tumore al polmone.
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Purtroppo il fumo ci ha portato via Raffaella con 10 anni d’anticipo. Abbiamo molti studi che dicono che il fumo accorcia la vita di 10-12 anni, questo vale per tutti. La dipendenza, come quella dal tabacco, ti porta nelle condizioni di non poter dire no. Il 90% dei tumori polmonari avvengono tra i fumatori. Se c’è una base genetica è chiaro che tutti i modelli di stile di vita influiscono su quella base genetica. Il polmone della donna è più piccolo rispetto a quella degli uomini, quindi anche gli effetti negativi sono triplicati, tant’è che il tumore al polmone è diventato la prima causa di morte tra le donne”.